Julian Assange, il 15 ottobre 24 ore per sostenerlo
Una giornata voluta da giornalisti, artisti e attivisti per difendere la libertà di parola e l'eroe Assange
Una maratona di 24 ore per Julian Assange, simbolo di tutti i giornalisti e giornaliste che vengono messi a tacere quando rivelano verità troppo scomode. Una giornata intera, il 15 ottobre, durante la quale attivisti, persone di cultura, artisti e giornalisti manifesteranno in tutto il mondo a favore di Assange, arrestato per aver rivelato i crimini di guerra in Afghanistan e Iraq e che ora rischia di essere estradato negli Stati Uniti dove sconterebbe 175 anni di carcere.
La maratona sarà coordinata con l’elenco delle iniziative e dei contributi tramite il sito ufficiale, e si può esprimere il proprio supporto tramite una lettera a questo indirizzo mail. Tra le organizzazioni, personalità e testate che hanno già aderito ci sono Amnesty International, Left, Free Assange Italia, Marco Cappato e altri. In Italia sono già state confermate manifestazioni a Cagliari, Faenza, Firenze, Luino, Roma, Trapani, e in Val di Susa. Una diretta web collegherà tutte le iniziative del pianeta.
“Julian Assange è stato punito, è stato ingiustamente incarcerato e imbavagliato, gli è stato impedito di fare informazione. Mentre i crimini e i criminali sono impuniti e assolti”, si legge nell’appello ufficiale dell’iniziativa. “Julian Assange ha due figli piccoli e ha accanto una compagna e avvocata, Stella Assange, che continua a lottare. Julian Assange è il simbolo di tutti i giornalisti, le giornaliste, le voci libere che con lui possono essere messe a tacere. Julian Assange rappresenta un modello di mondo nuovo e migliore dove l’ingiustizia va condannata e i diritti umani difesi”.
Assange ha compiuto 51 anni lo scorso luglio, e dopo dieci anni senza libertà e due passati nelle sue carceri, il Regno Unito ha recentemente deciso di estradarlo in USA dove ad attenderlo c’è l’ergastolo. Assange ha già fatto sapere che non intende arrivare vivo negli Stati Uniti quando questo accadrà, ma il mondo dell’attivismo e della cultura non può continuare a restare in silenzio di fronte al bavaglio più clamoroso messo al giornalismo indipendente e investigativo nei nostri tempi.
Nonostante lo si sia messo a tacere in tutti i modi, il fondatore di WikiLeaks ha dato un contributo incredibile alla libertà di parola: in quasi 15 anni di attività ha svelato oltre dieci milioni di documenti secretati, la maggior parte sui programmi di intelligence e guerra degli USA, compresi gli scandalosi metodi di tortura utilizzati contro i prigionieri di Guantanamo, il carcere “per terroristi” inaugurato sotto l’amministrazione Bush nel 2002. Dobbiamo moltissimo ad Assange per quello che ha fatto per la libertà di parola, e partecipare a una giornata contro il trattamento vergognoso dei governi contro di lui è davvero fondamentale per chiarire la posizione di tutto il mondo, al fianco di Julian Assange per la verità.