Jorit, Dostoevskij e il senso dell’arte
Lo street artist che ha dipinto Dostoevskij su una scuola di Napoli per lanciare un messaggio d’unione per tutta l’umanità
«È mai possibile che sono riuscito a fare più io, semplice cittadino, per la pace con un murale che il nostro governo?».
È la domanda che si poneva Jorit, al secolo Ciro Cerullo, street artist nato a Napoli che, dopo aver raffigurato su una scuola un ritratto di Dostoevskij di 15 metri, ha postato il breve video della conferenza di Putin che sottolineava l’accaduto. Il precedente era stata la polemica innescata dallo scrittore , che si era rifiutato di tenere un seminario sull’autore russo all’Università Bicocca di Milano dopo che la stessa università aveva chiesto di affiancare anche degli autori ucraini.
Al di là delle polemiche e delle opinioni di ciascuno resta una cosa: il coraggio di un artista che non ha avuto paura di dire la sua, e che ha utilizzato la sua arte per lanciare un messaggio universale. «L’arte e lo sport, soprattutto in questo periodo di guerra, devono diventare canale di dialogo e di scambio di umanità, non luoghi nei quali far crescere barriere, come purtroppo ci è capitato di vedere in questi giorni», aveva scritto dopo aver terminato la sua opera sottolineando che: «Tutti speriamo che la guerra finisca e se finirà dovremo tornare alla vita, ma sarà più difficile farlo se nel frattempo avremo accumulato odio e divisioni tra essere umani».
Nelle foto potete ammirare alcuni dei lavori di Jorit per il suo progetto “Human tribe”, persone di tutto il mondo, uomini e donne diverse ma unite da un comune sentire.