Johnny Marsiglia & Big Joe – Orgoglio (Unlimited Struggle) (recensione)
Nelle nostre nomination alternative agli MTV Hip Hop Awards abbiamo cercato di selezionare il meglio della scena italiana, coloro i quali veicolassero messaggi positivi, reali, credibili, lontani dal depravare lo spirito, il suono e l’attitudine dell’hip hop che ci hanno consegnato i pionieri della cultura. Johnny Marsiglia & Big Joe erano in lizza per Best New Artist e Best Song. I due non sono propriamente novelli, il primo con un buon bagaglio d’esperienza su palchi, battle e dischi (alle spalle, i suoi “Radiografia” e “Sentire non è ascoltare”, più decine di comparsate su mixtape e album vari), il secondo accompagnando Johnny nei suoi lavori solisti e nel team Killa Soul, con il fido compare Louis Dee. Insomma, non esordienti, ma due che hanno fatto la gavetta, un concetto oramai anacronistico, ma ancora piuttosto funzionale, a quanto pare.
“Orgoglio” sancisce ufficialmente il loro ingresso in Unlimited Struggle, ovvero il team che unisce il meglio del rap italiano. E, se ci si chiede il perché, la risposta è facilmente intuibile annusando lo spirito e il talento con i quali i due si approcciano alla faccenda. Beats di impronta classica, rap di buona fattura tecnica che non si perde in arzigogoli o slogan, ma che punta a veicolare buoni messaggi, non disdegnando la produzione di brani di “stile”. È, ad esempio, il caso del primo singolo, 1/2, capace di attirare un’hype notevole, di critica e di pubblico, sul duo.
Se Johnny ha salutato la sua Palermo, trasferendosi a Varese, Big Joe rimane ancorato al capoluogo siciliano: orgoglio è una connotazione fortemente meridionale e l’affezione ai posti che li hanno visti nascere e crescere è forte e caratterizzante il disco. “Nella mia città” ha tutta l’aria di essere, infatti, il brano più sofferto e sentito. L’affiatamento tra rapper e producer è impressionante, vuoi perché questo è il disco culmine di un percorso cominciato assieme più di un lustro fa, vuoi perché è un connubio dapprima umano che artistico. La title track è un tributo di Johnny a Joe: un toccante storytelling con protagonista il beatmaker palermitano. Questi suona già riconoscibile tra mille, con uno stile che ha radici nel boom bap classico e sa strizzare l’occhio alle nuove tendenze – quelle di qualità, sia chiaro. Per chi scrive, Joe è il producer italiano del momento, avendo garantito un’impronta fortemente propria ai suoi beats (pregio riconosciuto anche da Ensi, che l’ha voluto per diverse produzioni nel suo “Era tutto un sogno”).
“Orgoglio” è un lavoro coerente. Un disco costante, che magari non avrà masterpiece, ma che mantiene sempre alta l’attenzione. Un album che pone prepotentemente il nome di Johnny Marsiglia e Big Joe nella scena italiana, probabilmente il trampolino per progetti sempre più ambiziosi e qualitativamente importanti. Lo fa, grazie alla loro caparbia capacità di perseguire un hip hop pregno di significato senza abbandonarsi a compromessi o facili populismi. Un disco rivelazione nel quale spiccano le partecipazioni di E-Green (tra i personaggi dell’anno) e Jack the Smoker in una massacrante gara di flow, ed un Hyst eccezionale nel ritornello di “Ancora”. Palermo è più forte degli ovvi limiti strutturali, e dopo #Bypass sforna un altro bel disco e due nomi da tenere davvero d’occhio.
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Nicola Pirozzi