Italo Calvino – Le città invisibili
“Che cos’è oggi la città per noi? Penso di aver scritto qualcosa come un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa sempre più difficile viverle come città”. Queste le parole che l’autore stesso usa nella presentazione del libro.
Un libro poliedrico, le cui mille facce si presentano come relazioni del viaggio che Marco Polo riporta al Kublai-Kahn, imperatore dei tartari. Ed è entro questi corsivi in cui Marco Polo e il Kublai Kanh riflettono, che si sviluppano le descrizioni di città immaginarie dai nomi femminili, tutte situate in un estremo oriente lontano e immaginario anch’esso, che rappresenta l’altrove cancellato dall’uniformità del mondo moderno. Città invisibili, lontane e immaginarie appunto, che grazie alla forza della prosa cristallina di Calvino dimostrano tutta la loro esistenza in seno alla realtà frammentata della nostra megalopoli.
a cura di Giampaolo Berti