Italia. Unione sindacale di polizia: senza omologazione, test antidroga agli automobilisti sono nulli
Omologare il “Narcotest” per la rilevazione di sostanze stupefacenti in chi guida. A chiedere l’intervento in sede legislativa del ministero dell’Interno e’ l’Usp, l’Unione sindacale di polizia, convinta che sulle strade italiane circoli “quotidianamente impunito (con grave rischio altrui) un numero di automobilisti drogati certamente superiore o pari a quelli ubriachi”. “Negli ultimi anni – spiegano i vice segretari nazionali Roberto Boni e Paolo De Sanctis – i vari governi, nell’ambito di una attività di prevenzione, hanno dotato la polizia stradale di etilometri, comunque tuttora insufficienti rispetto alle reali esigenze, al fine di testare l’eventuale tasso alcolemico degli automobilisti.
L’iniziativa, che negli intenti avrebbe dovuto contrastare il fenomeno delle stragi stradali, ha però ottenuto l’unico effetto di sanzionare i soli conducenti in stato di ubriachezza, garantendo invece a quelli sotto l’effetto di sostanze stupefacenti una sostanziale impunità a causa di un colpevole vuoto legislativo”. “Infatti, mentre altri stati europei utilizzano già da tempo con risultati alquanto positivi il Narcotest, riconoscendogli doti di affidabilità, in Italia tale strumento attualmente non produce alcun effetto sanzionatorio nei confronti dell’automobilista drogato, poiché, a differenza dell’etilometro, e’ tuttora privo di omologazione.
In pratica, se anche il conducente dovesse accettare il prelievo della saliva o del sudore, risultando positivo al narcotest, gli agenti della stradale non potrebbero nell’immediatezza procedere nei suoi confronti né sotto l’aspetto penale né sotto quello amministrativo, in quanto per avere ulteriore e assoluta certezza dell’assunzione di sostanze psicotrope e’ indispensabile un esame del sangue presso una struttura sanitaria”.