Italia – Tossicodipendenti e carcere, meglio curarli fuori
Il 35% del totale di circa 70mila detenuti ha problemi di tossicodipendenza: sarebbe preferibile, soprattutto per condanne per spaccio di lieve entità, far scontare la pena fuori dal carcere, in Comunità di recupero. E’ quanto ha sollecitato Donato Capece, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe al sottosegretario Carlo Giovanardi, nel corso di un incontro.
I detenuti tossicodipendenti in carcere sono tanti, nonostante in Italia la legislazione preveda che “i condannati a pene fino a sei anni di reclusione, quattro per coloro che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, possano scontare la pena all’esterno, presso strutture pubbliche o private, insieme ad un programma di recupero sociale”.
Il Sappe propone tutto ciò per cercare di garantire ogni sforzo concreto necessario ad aiutarli ad risolvere i problemi di droga e delinquenza. I detenuti tossicodipendenti – continua Capece – sono persone che, essendo malate, hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione. Dagli ultimi dati sulla situazione penitenziaria è emerso che l’80% dei detenuti ha problemi di salute, più o meno gravi, il 38% versa in condizioni mediocri, il 37% in condizioni scadenti, il 4% ha problemi di salute gravi e solo il 20% è sano.
fonte: Notiziario Aduc