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Italia… come la sua franchezza stia finendo e dirigendo verso l’esodo!

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Vita di strada colorata, dai carnevali al caos del governo, la moda, il cibo, il calcio e la famiglia… Sono solo parte di quelle delizie culturali, emozionali e mentali che l’Italia ha saputo fornire ai nostri sensi! L’Italia ha dato all’umanità un impero che ha influenzato molti di noi. Ci ha dato arte, architettura, opera lirica, cibi raffinati, vini, agricoltura e gioia di vivere. E’ uno di quei paesi molto fortunati che hanno commosso tutta l’umanità nel suo profondo. Ma i giovani non sono contenti e se ne stanno andando, ma non per i motivi che potete pensare!

L’Italia è una grande parte della sub-cultura degli stupefacenti, che questo piaccia o meno. La nuova generazione valorizza i propri modi, allo stesso modo della vecchia. Entrambe sono giustificate fino ad un certo livello, dipende da dove venite…

Ma ammettiamolo, eventualmente i giovani prendono il posto degli anziani. Gli anziani si stancano ed i giovani diventano gli anziani e conquistano i posti di potere. I giovani non rimangono più giovani, una volta che hanno iniziato a prendere decisioni per la maggioranza e diventano la classe dirigente.

Ma se i giovani se ne vanno, cosa succede alla cultura, alle usanze e ai modi di vivere? I giovani sono spinti e motivati dalla loro impazienza, nel loro non saper aspettare. Dunque è l’Italia che sta impiegando troppo tempo per “crescere giovane”? O rimane troppo legata ai vecchi modi? Non è forse arrivata l’ora che l’Italia trovi un compromesso tra le due generazioni di pensiero e si incontri su un ponte con vista sul futuro?

Gli italiani sono sempre stati grandi viaggiatori e sono emigrati verso tutti gli angoli della terra. I loro sapori sono penetrati nei pori della crosta terrestre e grazie a ciò tutti noi siamo migliori.

Tuttavia la vita non aspetta e nessuno può fermarsi nel passato, non importa quanto ricco esso sia stato. La preoccupazione che ho, da straniero che vive in Italia, è quella di vedere il modo in cui alcune persone vogliono essere, ma non riescono ad essere mentre vivono nel proprio paese d’origine. Ci sono pressioni subliminali da parte della famiglia che spingono a realizzare qualcosa, prosperare e lavorare duramente; niente di sbagliato in tutto questo, a meno che questa sia la strada, che non fa per voi!
Di conseguenza, il lato oscuro delle cose diventa prevalente sulla franchezza. La disparità delle generazioni diventa più ampia e non più stretta. La verità tende ad essere spinta verso lo sfondo e nella società inizia a farsi vedere un specie di secolarismo. Il divario diventa sempre più grande, e le persone non si fidano tra loro come facevano ai vecchi tempi.

Dal momento che le leggi non sono cambiate molto dalla Seconda Guerra Mondiale, lo sforzo di cambiare c’è stato, ma non sempre si manifesta. La società è diventata moderna ma ha mantenuto i valori culturali e tradizionali. L’ipocrisia di come i giovani italiani scelgono di vivere e ciò che ci si aspetta che facciano nella loro vita ha afflitto molti di loro. La loro libertà è stata usurpata dalle opinioni antiche più conservative e molti se ne stanno andando per raggiungere Paesi che sono più comprensivi riguardo ai loro obiettivi.

Il mondo sta cambiando più in fretta di quanto l’uomo ne sia capace. Ci vogliono consapevolezza e sforzo costanti. Senza questo tipo di lavoro e fatica da parte di chi desidera stare al passo con i cambiamenti, resta solo la possibilità di problemi. In Australia abbiamo un detto: “non si può essere incinta solo per metà” e, a mio parere, dice tutto in questo caso.

Molti italiani utilizzano la Cannabis abitualmente e in molti casi imitano lo stile americano dell’auto medicazione tramite piante che esistono in natura, piuttosto che ricorrere alle tradizionali alternative delle medicine chimiche, prodotte sinteticamente come quelle create dalle grandi case farmaceutiche.

Le persone malate hanno il diritto di scegliere ciò che preferiscono utilizzare per rendere meno stressanti e opprimenti le proprie sofferenze. Che sia una pianta o una pillola, la decisione dovrebbe essere un diritto dei sofferenti, ed essi hanno bisogno di una vasta gamma di alternative diverse.

L’uso crescente della Cannabis medicinale ed i suoi utilizzi onnipresenti, per diverse condizioni patologiche, non è una cosa nuova, ma una cosa che ha assunto un volto diverso negli ultimi 15 anni.

Attualmente ha assunto una nuova filosofia attraverso la moltitudine di persone che usano o lavorano con la pianta. Essa permette alla gente normale di controllare la propria condizione e vivere una vita senza dolore… In alcuni casi. Inoltre permette alle persone di dipendere da sé stessi nel produrre i propri rimedi, piuttosto che dipendere dalle grandi ditte farmaceutiche, e da tutti gli effetti collaterali che derivano dalle loro cure. Dopo tutto si tratta di una pianta che cresce con esigenze minime e che può essere coltivata nel giardino di famiglia, proprio come fanno molti italiani a cui piace coltivare la propria frutta e verdura. Può essere coltivata con premura e in modo organico, senza l’uso di pesticidi chimici, per assicurarsi che i fiori siano puliti e genuini. È un’erba medicinale che serve la comunità e gli individui, con un minimo impatto sulla salute di una persona. I blandi effetti collaterali e la blanda tossicità di questa pianta, inoltre la rendono l’opzione più sicura nella medicazione ‘fai da te’, sempre se usata da persone adulte e in modo responsabile.

Così succede che ci sono talmente tanti italiani si trasferiscono in paesi dell’Europa e oltreoceano per diventare coltivatori e usare la Cannabis a scopo medicinale, in modo da migliorare le loro vite quotidiane.

È pazzesco, il fatto di dover sentire il bisogno di lasciare il mondo in cui si è cresciuti e dirigersi verso un mondo straniero dove le regole e le leggi non ostacolano il malato, il privato o il diverso. Una persona spera di trovare tutto ciò a casa propria, nella sicurezza di un ambiente familiare… Ma non è sempre così!

Le leggi che hanno a che fare con la Cannabis in Italia sono rimaste statiche negli ultimi 50 anni. La ricerca ha portato alla luce nello stesso periodo molti composti e molti usi e applicazioni per certe condizioni di salute. Ricercatori e scienziati conosciuti in Italia stanno lavorando su questa pianta ed i suoi effetti e prodotti lontano dalla nozione tradizionale… Ma ben poco è stato condiviso e quasi nulla ha condotto a nuove prospettive o applicazioni. È arrivata l’ora che questo modo piuttosto antico di affrontare un problema marginale per alcuni, venga spinto sotto gli occhi pubblici ed esaminato.

Non spetta a un gruppo di pochi selezionati decidere ciò che va bene per tutti noi. Le persone malate che preferiscono la Cannabis ad altre sostanze dovrebbero essere in grado di fare questa scelta senza di conseguenza sentirsi come un criminale. Tuttavia resta illegale agli occhi della legge per quasi tutti gli italiani, e questo punto è un motivo per cambiare e adattarsi al tempo e alla conoscenza che abbiamo ora.

La vita va avanti con la conoscenza del passato e la prospettiva sul futuro. Non sta ad una persona decidere per tutta la gente, come non sta alla gente decidere per l’individuo. Ma i cambiamenti devono avvenire indipendentemente da quanto grandi o piccoli essi siano, quotidianamente. Come società dobbiamo capire i fatti e agire in base ad essi. Abbiamo torto se lasciamo che gli altri prendano quelle decisioni per noi senza essere presenti. Perciò è ovvio che debba venire stabilita una comunicazione chiara e onesta in modo che le leggi e le regole abbiano una possibilità di cambiare assieme alla società, che sta cambiando, e ai loro bisogni come persone.

Sta a noi nel 2011 conservare la ricchezza dei giovani italiani ed impedire che vadano altrove per trovare ciò che effettivamente è di fronte a loro. È arrivata l’ora per i costumi, la cultura e le vecchie tradizioni di invitare i nuovi modi dei giovani, così tutti insieme ne possono trarre beneficio, nel presente! Perché aspettare? È ora di crescere insieme in tutti i modi e imparare a valorizzare la conoscenza ed i contributi di ciascuno di noi e camminare fianco a fianco verso un futuro di compromessi pieno di possibilità… Insieme e in ITALIA.

 



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