Italia: le canne più nocive al mondo
Da una ricerca risulterebbe che gli italiani si rollano le canne più nocive al mondo
Una ricerca dell’Università di York confronta le abitudini nel confezionamento degli spinelli da parte dei consumatori di cannabis di Europa e Nord America, concludendo che sono gli italiani quelli che fumano le canne più nocive per la propria salute, perché ci mettono troppo tabacco.
CANNE PIÙ NOCIVE IN ITALIA CHE IN AMERICA
In tutta Europa è dominate la pratica di mischiare cannabis e tabacco nei joint, a differenza di quanto accade sia in Nord che Sud America, dove meno del 20% delle persone utilizza questo metodo, fino al 7% appena che si registra negli Usa, dove il consumo di cannabis avviene tramite spinelli senza tabacco o attraverso altri metodi di consumo come la vaporizzazione.
A guidare, invece, la classifica dei paesi dove più spesso il consumo di cannabis si accompagna a quello del tabacco è proprio l’Italia, dove questo metodo di assunzione è praticato dalla quasi totalità dei consumatori di cannabis (il 94%). Una percentuale notevolmente superiore anche alla pur alta media europea, dove il consumo di cannabis mista a tabacco si attesta tra il 70 e il 90% dei casi.

(fonte: Global Drug Survey)
COSTO ELEVATO IN TERMINI MONETARI E DI SALUTE
La pratica di mescolare tabacco alla cannabis si sarebbe diffusa nei decenni scorsi per due ordini di cause: il costo elevato che aveva la cannabis e, probabilmente soprattuto, il fatto che fino a non molti anni fa il consumo di resine di cannabis (ad es. hashish), che vanno mescolate al tabacco per poter essere fumate, fosse molto più comune di quello di infiorescenze di cannabis.
Una pratica che, a parere dei ricercatori, è rimasta dominante anche oggi, per una sorta di abitudine sviluppata (e tramandata) verso questo metodo di consumo, che tuttavia è più nocivo.
CANNE PIÙ NOCIVE PER EFFETTI CANCEROGENI DEL TABACCO
Secondo lo studio la pratica di consumare cannabis mista a tabacco non solo è nociva per gli effetti cancerogeni della sigaretta, ma spesso alimenta il consumo. «Diversi studi – afferma la ricerca – dimostrano come le persone che smettono di fumare spinelli, col passare degli anni possono comunque aver sviluppato una dipendenza dalla nicotina. Allo stesso modo, dal lato opposto, questo tipo di dipendenza, rende più difficile, in un legame a doppio filo, l’abbandono di sostanze stupefacenti».