Italia, Beppe Grillo a Giovanardi: la cannabis non è droga pesante
“Carlo Giovanardi ha risposto alla mia lettera aperta sulla cannabis e lo ringrazio, di solito i politici tacciono o denunciano”. E’ quanto scrive Beppe Grillo sul suo blog, dopo aver lanciato la campagna per la liberalizzazione della marijuana, che gli ha attirato una segnalazione alla Procura da parte del Dipartimento antidroga. “Ripeto pero” – insiste Grillo – quanto ho già scritto in precedenza. La cannabis non va equiparata alle droghe pesanti. A chi ne fa uso personale non dovrebbe essere erogata una pesante sanzione economica e tolti “esclusivamente” la patente, il passaporto, il porto d’armi. Senza patente e passaporto spesso non si può più lavorare. Chi coltiva per uso personale una piantina di cannabis (cosa significa: “coltivazione di lieve entità”?) non va trattato a priori come uno spacciatore a meno che non sia provato in un tribunale italiano. Un incensurato non può essere sbattuto in galera per poi morirci.
Per quanto riguarda Bianzino e Frapporti, deceduti in carcere appena arrivati – scrive Grillo – sono persone che non possono più difendersi. Sono morti. Nessuna sentenza definitiva di colpevolezza, mi risulta (o forse sbaglio?), è mai stata emessa nei loro confronti. Quando un politico è condannato in primo grado è innocente fino alla Cassazione, spesso viene prescritto, ma intanto continua a rimanere in Parlamento. Un povero diavolo che diritti ha? Per finire, non è possibile che esistano su un tema così delicato e transnazionale come la droga leggi in totale contrasto tra loro in Europa. In Olanda si fuma, legalmente, uno spinello nei locali pubblici. In Italia – conclude Grillo – la marijuana è considerata diabolica. Una direttiva europea alla quale si uniformino i vari Stati contribuirà a far chiarezza sulle reali conseguenze della cannabis”.
fonte: Notiziario Aduc