Israele: lasciate in pace almeno i bambini
Le forze di sicurezza israeliane hanno usato metodi brutali per arrestare bambini palestinesi anche di soli 11 anni di età. Le forze di sicurezza hanno maltrattato pesantemente i bambini, hanno gettato su di loro granate stordenti, li hanno picchiati mentre erano in loro custodia, minacciati e interrogati senza la presenza dei genitori o avvocati, ai quali per altro non veniva fornita alcuna informazione.
Human Rights Watch, l’organizzazione per i diritti umani autrice di questa terribile denuncia, ha intervistato vari ragazzi e ragazze palestinesi, di età compresa tra 11, 12 e 15anni, che le forze israeliane hanno arrestato o detenuto, con l’accusa di lancio di pietre, da marzo a dicembre 2014.
Sia i ragazzi che i loro genitori hanno dato conto di abusi durante l’arresto e di interrogatori che hanno causato dolore, paura e gravi danni psicologici. Human Rights ha trovato prove di questi racconti e coerenza tra tutti loro. In più, ha documentato che le autorità israeliane non hanno informato i genitori dell’arresto dei loro bambini e hanno interrogati i ragazzini senza permettere loro di parlare con un genitore o un avvocato prima dell’interrogatorio. Più’ bambini, inoltre, hanno raccontato di aver dovuto firmare confessioni scritte in ebraico, una lingua che non capiscono.
Un ragazzo ha detto la polizia lo ha riempito di “pugni e calci“, poi gli ha consegnato la confessione in ebraico da firmare. Rashid S., 11 anni, ha raccontato che le forze di polizia di frontiera israeliane hanno lanciato una granata stordente contro di lui (un ordigno non letale che produce una luce accecante e un rumore fortissimo causando la perdita di equilibrio) e lo hanno arrestato e portato in una cella. Gli agenti gli hanno messo un sacco nero sopra la testa, lo hanno minacciato, picchiato e preso a calci negli stinchi durante tutto l’interrogatorio. In più lo avevano spogliato costringendolo a star quasi nudo nonostante la temperatura quel giorno invernale.
Malak Al-Khatib, una ragazzina di 14 anni, ha raccontato che, al momento dell’arresto, quattro soldati l’hanno picchiata con qualcosa di simile a un bastone fino a quando ha perso conoscenza. “Mentre ero a terra, mi hanno presa a calci e un soldato mi teneva bloccata a terra tenendo un piede sul mio collo”, ha detto Khoula, aggiungendo che i soldati poi l’hanno bendata e hanno continuato a usare violenza contro di lei mentre la portavano nei loro uffici.