Israele: CBD escluso dalle sostanze stupefacenti per abbassare i prezzi e aprire il mercato
Mentre la Commissione Europea ha preso tempo per decidere se considerare il CBD come uno stupefacente, e in Italia il ministero della Salute ha deciso per decreto che le preparazioni orali contenenti il cannabinoide siano inserite nella tabella dei medicinali all’interno del testo unico sugli stupefacenti, in Israele hanno scelto la strada inversa. Per la prima volta, infatti, i nuovi regolamenti sulla cannabis medica escludono il CBD dall’ordinanza sui farmaci pericolosi del 1973. Secondo il ministero della Salute di Israele questa mossa permetterà innanzitutto di ridurre drasticamente i prezzi per i pazienti che consumano prodotti a base di CBD e poi di aprire un nuovo mercato con un enorme potenziale economico. Secondo il Jerusalem Post le novità sono state annunciate nei giorni scorsi e sono già operative.
Guardando agli aspetti tecnici il passaggio da una licenza, che era richiesta ai pazienti quando i prodotti CBD erano inclusi nell’Ordinanza sui farmaci pericolosi, ad una prescrizione, è un enorme vantaggio per i pazienti che non avranno bisogno di affrontare il lungo processo burocratico che era precedentemente necessario. La conseguenza sarà che il trattamento sarà disponibile per un numero molto maggiore di pazienti. «Stiamo liberando i vincoli soffocanti per i pazienti che usano la cannabis medica», ha detto il ministro della Salute Yuli Edelstein sottolineando che: «Ho visto l’importanza dell’uso della cannabis medicinale per alleviare il dolore infinito dei pazienti con i miei occhi ed è ora di liberarli da questi vincoli».
In Italia invece la reazione è arrivata da Federcanapa che, insieme alla EIHA, associazione europea di settore, ha deciso di impugnare il decreto: «Tale provvedimento, infatti, se da un lato riconosce le innegabili proprietà farmacologiche delle preparazioni contenenti cannabidiolo (CBD) e rappresenta una logica conseguenza dell’immissione in commercio dell’Epidiolex, dall’altro include tutti gli estratti di canapa nella nozione di “stupefacenti” a prescindere da ogni basilare distinzione tra canapa industriale e canapa stupefacente in base al contenuto del principio attivo THC che, come noto, risulta l’unico principio attivo della cannabis in grado, oltre una certa soglia, di produrre efficacia drogante».
Fonte: cannabisterapeutica.info