Caccia alle balene: per l’Islanda è ora di smetterla
L'Islanda mette finalmente fine a una pratica crudele. Dietro alle ragioni un calo della domanda di carne di balena
La ministra islandese per la Pesca ha dichiarato che la caccia delle balene non porta più benefici apprezzabili e che le licenze alle compagnie non saranno più rinnovate oltre il 2023.
Da tre anni le due aziende che detengono le licenze in Islanda sono disoccupate per un calo della domanda.
D’altronde il consumo di carne di balena è in declino anche in Giappone, mentre i costi economici aumentano insieme a quelli etici per un’attività considerata pericolosa per l’ecosistema oceanico e crudele dalle organizzazioni e movimenti ambientalisti.
Islanda, Norvegia e Giappone sono i tre Paesi che continuano a cacciare le balene per scopi commerciali; tuttavia ormai è ufficiale che per l’Islanda questa pratica terminerà del tutto a partire dal 2024.
Ci sono poi Paesi che cacciano le balene solo per consumo interno: gli Stati Uniti, dove le comunità dell’Alaska cacciano e consumano alcuni esemplari ogni anno, e la Danimarca, dove lo stesso avviene nelle province autonome delle Isole Faroe (patria del massacro di globicefali chiamata “Grindadrap”) e della Groenlandia.