Cronache da dietro il cancello

Io non posso entrare: case popolari negate alle famiglie di ex detenuti

Io non posso entrare: case popolari negate alle famiglie di ex detenuti

Mi scuserete se indugio sul passato, ma credo sia importante lasciare un segno tangibile dell’ultima assurdità che ha caratterizzato l’anno appena trascorso. La Provincia di Trento ha approvato una norma che prevede l’esclusione dal bando per l’assegnazione di una casa popolare di una persona, o di un nucleo famigliare al cui interno ci sia una persona che, nei dieci anni precedenti la data di presentazione della domanda, abbia subito condanne definitive per i delitti non colposi con pena edittale di almeno 5 anni, oltre che per reati come il furto aggravato, la rapina e tutti i reati che riguardano sostanze stupefacenti. La legge provinciale 36/2019 a prima firma del governatore leghista Maurizio Fugatti, oltre a farmi salire l’indignazione, mi ha confermato che molti dei pubblici amministratori vengono scelti per il loro quoziente intellettivo, per forza di cose sotto il minimo sindacale, altrimenti certe alzate d’ingegno non le avrebbero.

Oltre ad essere crudele e inumana, la norma è incostituzionale, poiché nel nostro Paese, la responsabilità penale è personale. Ignoro se, in ragione dello statuto speciale di cui gode, la Regione Trentino abbia norme che permettono abomini del genere.

Un’altra considerazione che mi sorge spontanea riguarda un ragionamento elementare. Non credo che autentici “boss” della malavita, che possiedono ricchezze che li esimono dal richiedere una casa popolare, si adatterebbero a vivere in alloggi destinati ai meno abbienti, che sono poi la maggioranza di coloro che popolano le patrie galere; i veri criminali della finanza sono tutelati dalla legge.

Facciamo anche un esempio pratico: se un “delinquente” si dovesse redimere e innamorarsi di una persona che non ha mai avuto problemi con la legge, con cui magari formare una famiglia e otto o nove anni dopo dovessero avere un figlio, gli verrebbe negato il diritto di avere una casa a un canone che si possa permettere con gli stipendi da fame cui può aspirare, grazie a tutta una serie di norme che hanno ridotto a carta igienica i diritti per cui sono stati fatti anni di lotte?
Mi domando e chiedo quale sia lo scopo di una norma tanto incivile e la risposta viene da : si vuole mantenere in schiavitù chi non appartiene all’ipotetica élite che tutto può.



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