Introduzione alla coltivazione biologica
Il motivo che più di ogni altro ci ha spinto ad iniziare questo spazio dedicato all’agricoltura biologica, è l’affermazione dei principi “ecosostenibili” che presiedono ed esaltano il “gusto” e la natura stessa dei prodotti di cui ci cibiamo e dei quali ancora riusciamo a distinguere il “vero” sapore; quello della terra da cui veniamo! Vogliamo oltre si sfatare delle odiosissime nozioni mitologiche che vogliono i prodotti ottenuti tramite pratiche chimico-sintetiche come i più puri od esenti da patologie e metalli pesanti, o come se fossero la massima espressione del progresso scientifico. Ebbene il mio pensiero, come pure quello che si sta affermando negli ultimi anni in campo scientifico\medico, è che queste stesse tecnologie chimiche invece si stiano dimostrando lesive sia della qualità delle colture come pure della salute del consumatore finale, per non parlare delle conseguenze a livello globale che il pianeta risente.
Detto questo come breve premessa andremo ad enunciare brevemente ed in maniera schematica quelle che sono le disponibilità, messe in campo dalla natura e dall’ingegno dell’uomo (furbo), per l’agricoltore biologico sia amatoriale come pure per il più esigente dei professionisti. C’e veramente l’imbarazzo della scelta per la risposta alle necessità che vi si proporranno in qualsiasi esigenza; siano esse per la fertilizzazione, per la difesa da parassiti o patologie fungine ed anche per eventuali correzioni della situazione biochimica del suolo (Ph, rapportoC\N, areazione, scambio cationico, batteri, enzimi, ecc). Dico questo per rendere conto ai growers (coltivatori) nostrani che ci sono moltissimi prodotti “VERAMENTE BIOLOGICI” che funzionano benissimo, e talvolta meglio, dei loro omologhi chimici o delle miriadi di prodotti messi sul mercato per disorientare il consumatore e indurlo all’acquisto di una molteplicità di oggetti di cui non si conosce nemmeno la natura e talvolta neppure la composizione.
Nella tabella che segue troveremo, come anticipato in precedenza, un chiaro quadro sommario degli elementi, la funzione che essi svolgono a grandi linee ed una distinzione fra le proposte del panorama biologico confrontate con quelle chimico\sintetiche per un efficace approccio sistematico alla questione.
Questa tabella sarà in pratica un punto di riferimento quando faremo cenno ad una particolare situazione (radicazione, crescita, fioritura, difesa) e li andremo ad approfondire l’argomento in maniera più esaustiva parlando dettagliatamente delle situazioni e dei prodotti più indicati per adoperarsi in merito.
Sarà poi più semplice di quanto possa sembrare in apparenza, ricorre a questa favolosa magia che la natura ci offre; e sarà inoltre entusiasmante coglierne le differenze nei sapori e nella sostanza con le tecniche di coltura adoperate fino ad ora con i fertilizzanti tradizionali chimici. Potremo in un futuro prossimo dire addio al “tilt del grower” proprio perché il miracoloso processo che avviene durante la fermentazione e la decomposizione del materiale organico racchiude in sé tutto questo prezioso lavoro che la natura svolge e attua per noi. Enzimi, batteri e microrganismi, che vengono invece perduti durante i processi di estrazione chimica, hanno invece la loro massima espressione nei fertilizzanti biologici fermentati. E di pari passo li possono seguire per qualità gli estratti a freddo cellulari di (alghe, sangue, carniccio ecc), poi vengono per ultimi, ma non da meno per questo, i pellettati e gli sfarinati (batguano, humus, letame, pollina, ecc).
Arrivederci al prossimo articolo!