Interviste

Intervista ai BeerBong

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Nascono nel 1995 nei pressi di Gorizia e da allora non si sono più fermati. E’ appena uscito “Murder party” il nuovo cd che sarà distribuito in Italia, Spagna e Giappone… ce lo siamo fatti presentare direttamente da loro.

E’ da poco uscito Murder party… Presentatelo ai lettori di Dolce Vita.
Wow! Mica semplice. Questo è il 4° full lenght dei BB e finalmente anche noi come tanti gruppi che suonano da tempo possiamo affermare che siamo cresciuti, sia di età che di potenzialità musicale. Sicuramente molti dei fan che abbiamo acquisito negli anni sono stati conquistati dai nostri tecnicismi e dalla nostra velocità, ma questa volta penso siamo arrivati ad un punto di coesione, anche tra di noi, che ci aiuta molto a capire meglio come e quando il brano ha bisogno di tecnica, groove e dinamica. Sono 14 tracce registrate presso lo Studio 73 di Ravenna, prodotte da Riccardo “Paso” Pasini; Abbiamo deciso di affidarci a Kappa e la sua Ammonia Records per l’Italia, alla IQ-Music per il mercato mid-europeo, Enemy One Records per il Brasile e Bullion Records per il Giappone. La cosa bella di tutto questo è che finalmente siamo riusciti ad avere intorno a noi le persone che volevamo, quindi non solo collaboratori ma anche amici.

Chi non ha ancora avuto modo di ascoltare il cd, cosa deve aspettarsi… Siete rimasti fedeli alla linea hardcore melodica dei precedenti lavori?
In parte ho risposto già prima, ma penso che sia utopico “rimanere fedeli” a qualcosa. Io ho sempre amato questo genere musicale. È stato quello che mi ha cambiato la vita, per sempre. Per me andare ai concerti di hardcore melodico era una botta di adrenalina ed energia che mi serviva, come ora succede con il suonare sul palco. Però non sono un highlander e cresco anche d’età, crescono le mie esperienze, aumenta la mia cognizione della musica. Non posso vederla o ascoltarla come una volta, sarebbe assurdo. Quello che ti posso dire è che sicuramente il suono è BB e che la melodia e la velocità non mancano, ma con 11 anni di vita sulle spalle.

Un titolo che fa pensare… Come mai l’avete intitolato Murder Party?
Il titolo originariamente avrebbe dovuto essere “Back to the Core”, ma finite le registrazioni ci siamo resi conto che non rispecchiava per nulla quello che avevamo prodotto. Volevamo però una title track: Murder Party! perché è proprio quello che pensiamo sia il paradosso più emblematico della nostra società. Siamo contornati da ingiustizie e violenze quotidiane, che comunque vengono somatizzate dagli esseri umani ma nel modo sbagliato. Nulla cambia. E la gente continua a far festa…anche noi! Non mi chiamo fuori da circolo errato. Il titolo però doveva anche essere stile “BB” e noi siamo veramente soliti a fare mooolta festa 😉 tra l’altro con questo titolo ci è subito venuto in mente l’art work: avete presente il gioco di società anni ‘80 “Cluedo”?? Beh.. Compratevi il cd e vedrete. He he he!

Per una ipotetica campagna pubblicitaria del vostro cd, chi preferireste avere come testimonial?…Rocco Siffredi?…Paris Hilton?
Guarda, “A mi del pesce piasi solo la lisca” (come di solito dice Paolino in goriziano..) ma devo dire che Paris Hilton non mi butta. Mentre Rocco è un mito, la vera “bandiera” d’Italia. He he big up a Rocco!!

Avete suonato con numerosi gruppi noti… con chi avete instaurato il miglior rapporto?
Ci sono moltissimi gruppi con cui ci piacerebbe suonare, ma veramente tanti. Però, rimanendo nel genere, direi che sicuramente un giorno mi piacerebbe suonare con il mio gruppo preferito: Lagwagon su tutti. Mi hanno cambiato la vita.

Qual è stato il vostro miglior concerto e perché?…e il peggiore?
Sai, siamo in 5, ed immagino che ognuno abbia il suo migliore ed il suo peggiore. A pensarci bene però, penso che a Bilbao nel 2004, più che brutto è stato proprio scioccante. Durante Bad Days, Fede (chitarra) è completamente svenuto, cadendo di faccia sul palco. Ti giuro che ci siamo veramente cagati addosso. Abbiamo poi capito che è stato un calo di zuccheri, ma per precauzione abbiamo finito il concerto in 4, mentre fede si mangiava delle bustine di zucchero. Adesso a pensarci mi viene da ridere, ma sul momento ti assicuro che è stata brutta.



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