Intervista a Word
Salve sono solo Word, La Parola. Mi faccio fare alcune domande su ciò che mi riguarda e poi tornerò a riempire le pagine dei quaderni e degli schermi. Se userò spesso delle licenze e farò viaggi inutili tra le parentesi, non fateci caso, sto cercando di uscire dal corpo di sto personaggio bizzarro che si fa chiamare “maestro di cerimonia” (MC), ma ormai da 16 anni sono qui in trappola; forse con l’uscita dell’album “Matumago X-press” finirà di usarmi come una puttana.
MATUMAGO… ci hanno detto che è un enigma. Ai nostri lettori potresti svelarlo?
Certo che no! Figuratevi che ancora lascio il beneficio del dubbio anche a me stesso… Ma se ascoltate la quarta traccia dell’album avrete senz’altro degli ottimi indizi. Posso dirvi che è stata una folgorazione quando io e GianFlores (producer dell’album) l’abbiamo espressa la prima volta due anni fa, fuori da un tendone per spettacoli musicali. L’ultima versione l’ho ipotizzata oggi pomeriggio a casa di Sfrevol (Marco Montanari: ideatore di immagini fotografiche del gruppo), mentre spennellava col brush di photoshop una di queste foto: l’ho guardato assorto e storto per un paio di minuti e poi ho esclamato spontaneamente…MATUMAGO.
E’ da molti anni che sei sulla scena ma solo ora esci con il tuo primo album. Qual è stato il percorso per arrivare fin qui?
Molto tortuoso e fino a qui ancora piuttosto vago. Ora tutto però, sta prendendo una piega diversa: finalmente c’è la mia opera che gira, che viene ascoltata e discussa, è una bella sensazione. Diciamo che ho atteso un po’ per esigenze familiari e molto per scrupolo: credo che la comunicazione sia un dono/privilegio/arma a doppio taglio che vada gestita con molta cautela. Ho conosciuto molti personaggi interessanti grazie alle discipline dell’hip hop e ho dato un certo contributo quando in pochi contribuivano veramente.
Parlando con te si ha subito l’impressione di avere di fronte una persona molto umile. Cosa rara in questo settore
non credi?
Appunto, comunicare è difficile, se si annebbia tutto lo sforzo per lanciare un messaggio, confondendo le idee a chi ti ascolta anteponendo il proprio ego, è inutile. Ho conosciuto personaggi davvero bizzarri nascosti dietro a volti insospettabili, uno di questi, un ex pescatore di Riccione, un giorno mi ha detto: “Non sottovalutare mai nessuno, MAI…perché non puoi sapere cosa porta dentro di se’, cosa può darti e cosa potrebbe toglierti, la persona che ti si presenta davanti domani.” Semplicemente cerco di sviluppare sempre dei punti di vista obiettivi riguardo ciò che espongo, spesso non ci riesco.
Molta musica, molti strumenti suonati ed una tracklist particolare: parlaci del disco.
E’ un alchimia artistica, una combinazione che a volte non so quanto abbia veramente voluto e quanto si sia evoluta autonomamente, la collaborazione con Gian mi ha fatto riscoprire un cammino che avevo interrotto troppe volte. La dimensione artigianale degli intenti e del sapore della mia terra e dei termini a me cari, mescolata con la del suono ottenuta nei DC records studios, nitidità ha generato una simbiosi tra fiducia reciproca e autonomia dei partecipanti. Ho curato personalmente molte sfaccettature e dettagli all’apparenza insignificanti come i minutaggi delle singole tracce ed il significato dei titoli letti in sequenza. La musica è uno dei valori aggiunti dell’album, forse apprezzabile maggiormente da chi non è un b-boy. Sono uno che spesso si complica la vita per ottenere cose semplici.
E’ stata una scelta precisa quella di allontanarsi musicalmente dal classico hip-hop oppure è successo naturalmente?
Potrei dire che l’hip hop pensa di essersi allontanato da me perché non sa più quanto sia classico quando mi incontra. Difficile stabilire quanto l’hip hop possa definirsi tale con o senza l’armonia musicale, cerco sempre di mescolare gli elementi e non dare niente per scontato, anche nei testi e nella scelta degli argomenti, poi punto molto sull’originalità, quindi alla fine è comunque un processo naturale.
Che cos’è la K-Rimini, da chi è composta e che cosa fa?
All’inizio eravamo io, ERON e BioMagno (che ai tempi era Zeam), dipingevamo i muri della nostra città ed abbiamo parodiato i giornalisti locali che ci davano continuamente dei vandali o dei criminali. Ora è diventata un’associazione culturale con iscritti, associati e sostenitori, che racchiude musicisti (GianMaria Flores)-(Bioshi), grafici-web designer (Veno), Fotografi (Marco Montanari), imprenditori della coltivazione biologica (BioMagno), curatori naturali (Darsho), promoters, breakers… Tiriamo dentro anche persone che non per forza si interessano solo di hip hop e che condividono un’attitudine più che una forma espressiva in particolare; un giorno vorremmo essere una fondazione.
Una domanda che non ti abbiamo fatto ma che avresti voluto che ti facessimo? (e naturalmente anche la risposta)
Perché lo fai?
Molti artisti ed mc dovrebbero farsi sta domanda ogni volta che entrano in uno studio di registrazione o salgono su un palco. Non è una provocazione, ho sempre creduto in questo espediente per continuare con una certa linea morale nella mia attività. Personalmente sento di avere una missione comunicativa, mi si sta materializzando giorno dopo giorno ciò di cui si tratta, se lo dicessi ora significherebbe che sto per smettere.
Word in 50 domande
01- NOME REALE: Stefano
02- ETA’: 33
03- STATO CIVILE: Felicemente sposato
04- DOVE SEI NATO?: A Rimini
05- DOVE VIVI?: A K-rimini
06- DOVE VORRESTI VIVERE?: A Rimini
07- TITOLO DI STUDIO: Diploma di geometra
08- IL TUO PUNTO DEBOLE: Il mio punto forte
09- IL TUO PUNTO FORTE: Il mio punto debole
10- TI RITIENI UNA PERSONA FELICE?: Sì, da quando sono diventato padre quasi 9 anni fa
11- UN RICORDO DAI 10 AI 20 ANNI: Il baseball
12- UN RICORDO DAI 20 AI 30 ANNI: Le donne, La donna, LA FAMIGLIA
13- UN RICORDO DELL’ULTIMO ANNO: Matumago X-press
14- UN RICORDO CHE VORRESTI CANCELLARE: Non ricordo
15- POSIZIONE PREFERITA NEL FARE L’AMORE?: L’importante è la sequenza
16- L’HAI MAI FATTO IN 3?: Intendi io, me e me stesso? Potrebbe leggere mia moglie
17- FUMI (SIGARETTE)?: NO!
18- HAI CHE ETA’ LA PRIMA CANNA?: Potrebbe leggere mia figlia
19- E IL PRIMO WHISKY?: 14
20- SI O NO ALLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA?: Sì al Biologico
21- ..E ALLA LEGALIZZAZIONE DI ALTRE DROGHE?: NO
22- HAI MAI PROVATO ALTRE DROGHE?: Potrebbe leggere mia mamma
23- LA PAROLACCIA CHE DICI PIU’ SPESSO: Ne ho un roster, potrebbero essere gelose a vicenda
24- LA GIOIA PIU’ GRANDE DELLA TUA VITA: La nascita di Iride Blu
25- ..E LA DELUSIONE?: Ogni volta che ho lasciato perdere
26- UN SOGNO RECENTE: Sequenze di Numeri codificati e persone che mi mancano
27- ..E UN INCUBO: di solito riesco a gestirli. A volte sogno persone malvagie che cercano di prendermi energia
28- UNA FRASE NEL TUO DIALETTO: Un gne miga ki sducios, iè ki BurdeLL
29- COSA VUOL DIRE? Mica avete davanti dei pidocchiosi, ma questi ragazzi
30- DA 0 A 10 QUANTO CONTA IL SESSO?: 7.7
31- DA 0 A 10 QUANTO CONTANO I SOLDI?: 6.6
32- QUAL’E’ LA COSA CHE CONTA DI PIU’ NELLA VITA?: Mia figlia
33- LA DONNA PIU’ BELLA DEL MONDO: Monia
34- SEI FEDELE?: se ne vale la pena
35- SEI GELOSO?: se ne vale la pena
36- IL PIU’ BEL LIBRO LETTO: “L’Azteco” di Gary Jennings
37- IL PIU’ BEL FILM VISTO: “La voce della Luna” di Federico Fellini
38- CANZONE PREFERITA: LifeSaver di Guru
39- ALBUM PREFERITO: Wu Tang Forever
40- IL CANTANTE O GRUPPO PREFERITO: KRS ONE/Astor Piazzolla
41- UN CANTANTE O GRUPPO CON CUI VORRESTI FARE UNA CANZONE: Mina
42- SE POTESSI ESPRIMERE UN DESIDERIO: Vedere tutte le persone che mi sono vicine felici, e poi avvicinarmi ad altre
43- PIATTO PREFERITO: Tagliatelle col ragù di salsiccia
44- BEVANDA PREFERITA: Vino rosso barricato che ti asciuga le fauci
45- CREDI IN DIO?: Forse troppo
46- CREDI AGLI EXTRATERRESTRI?: Non lo escludo affatto
47- IL BICCHIERE A META’… E’ MEZZO VUOTO O MEZZO PIENO?: Mezzo vuoto dopo che ne ho bevuto uno intero
48- ISOLA DESERTA, PUOI PORTARE 3 COSE, COSA CI PORTI?: La mia famiglia, i miei amici e l’hip hop
49- I TUOI PROGETTI FUTURI: crescere mia figlia
50- SPAZIO LIBERO, DICCI QUELLO CHE VUOI: surwuoòvgfniljkvn…questa era la prima cosa che mi è venuta in mente, non la cancello, ma vorrei finire in serietà l’intervista e quindi, dirò che vorrei vivere in un pianeta più ecologicamente equilibrato, dove le persone si sforzano di stare in armonia tra di loro. Rispettate i bambini.
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a cura di MATTEO “ECKO” – Pubblicato su Dolce Vita n°11 Luglio/Agosto 2007