Intervista a Turi
Abbiamo deciso di farci quattro chiacchiere con una persona che potrebbe insegnare a molti altri, grazie alle sue rime pungenti e ai suoi beat funky: Turi. Lo ha ammesso da solo, è un rapper che produce molto meno di quello che potrebbe, visto il grandissimo talento, ma in fin dei conti i personaggi come Tony Baretta ci piacciono così, rari e veri, come tutte le cose belle.
Innanzitutto grazie per la disponibilità. Premesso che il video di Testaccia Malata è una gran figata, cosa dobbiamo aspettarci dall’EP?
Grazie mille, abbiamo speso quasi 3 mesi di lavoro ma ne e’ valsa la pena! Devo ringraziare i ragazzi della MadeOn di Roma (gli autori del video ndr). Sai, molto spesso i deliri mentali di un rapper non sempre possono esser tradotti in immagini, ma in questo caso l’esperimento è riuscito alla perfezione. Ovviamente non era mia intenzione fare un video “Hip POP”, per accaparrarmi giovani seguaci tra le nuove generazioni e raccattare visualizzazioni, ma fare un opera d’autore, diversa dai soliti clichè attuali, una roba che resti insomma. Per intenderci, c’e’ una bella differenza tra i pomodori del supermercato e quelli del contadino, anche se quasi tutti andiamo al supermercato…
Per quanto riguarda l’ep, sarà in freedownload. Ci saranno 5 brani e si potranno scaricare gratuitamente dal mio nuovo sito www.turiofficial.com. E’ un modo come un altro per dire : Turi esiste ancora ed esisterà a lungo. Certo, in molti mi accusano di esser lento e poco produttivo, ma ti posso assicurare che non dipende da me. Purtroppo alla mia età sono i fatti della vita che dettano il ritmo e non il contrario come 15 anni fa. E poi io ho un brutto difetto e chi mi conosce lo sa: nonostante sia questo il mio lavoro sono bravo a fare musica e non a fare dischi, e credimi c’e’ una bella differenza. Io non produco ma creo.
Hai sempre studiato e ricercato la musica che hai prodotto. Cosa pensi del fatto che oggi, grazie al WEB, chiunque può prodursi un beat in cameretta, registrare due strofe e raccogliere più consensi di chi invece ha sempre lavorato e scavato?
Sono i tempi che cambiano e ti dirò che oramai sono abituato. Si va a passo con la tecnologia e mi va bene. La cosa che però mi incuriosisce è quanti di questi ragazzi “digitali” che escono fuori adesso resteranno nella storia dell’hiphop italiano come me ed altri colleghi. Per la risposta non occorre affidarsi alle profezie dei Maya, basta vedere quanti live fanno in un anno. Tanti quanto i loro neuroni, 2 o 3 insomma…
Devo confessarti che seguo con fervore gli aggiornamenti della tua pagina facebook e ogni volta penso al fatto che un’artista ironico come lo sei tu ci manca, in un mondo di persone che spesso si prendono un po’ troppo sul serio. Da te, che sei sempre stato un personaggio molto onesto e che sei testimone di diverse fasi dell’hip hop in Italia, vorrei un parere sulla situazione attuale della musica rap nel nostro paese.
Ti ringrazio, ti confesso che già da un bel pò di tempo oltre alla musica mi diletto anche nella nobile arte della scrittura (sceneggiatura) e chissà, forse un giorno, a 50 anni farò anche quello di mestiere eheheh.
La musica rap attuale nel nostro paese va a gonfie vele e sono stracontento di questo. Sono contento che Fabri e Marra sono fissi nella top ten dei dischi italiani, sono contento per i Dogo, sono contento per le nuove leve tipo Emis Killa, ma sono anche contento che ancora esiste gente tipo Kaos che sforna capolavori, e sono fiero per mio fratello Macro Marco che da indipendente sta raggiungendo risultati impensabili con i dischi di Ghemon e Kiave.
Molte volte la gente legge le cose che scrivo ma non riesce a carpire l’ironia e crede che sia puro hating o invidia verso questo o quell’altro personaggio. Sbagliato. Oramai le mie esperienze le ho belle che fatte, sono più che fiero della mia carriera. Questo stato di appagamento mi porta ad avere il famoso super ego da rapper a livelli normali e non in fase di esplosione come la maggior parte dei ragazzini che circolano adesso, assetati di fama e grondanti di arrivismo. La questione è la cultura. Se hai studiato l’hiphop parla pure e critica ma se ignori il passato bè, faresti meglio a star zitto. Non vorrei apparire spocchioso, ma poco meno di 15 anni fa, quando ancora youtube e facebook non esistevano e ‘sti ragazzini non erano manco nati io e Fritz eravamo in giro per New York con tre gradi sottozero, senza una Major discografica alle spalle a girare un video. Come diceva Frankie “faccio la mia cosa nella casa” e aggiungo che siete tutti invitati nella mia “casa”e potete fare tutto il casino che vi pare ci mancherebbe! Ma non pisciate fuori dalla tazza e non cagatemi sul tappeto perchè significherebbe che lo spirito di questa faccenda non l’avete proprio capito.
Te lo chiedo perché a mio parere, sebbene molti artisti sono emersi e molti altri stanno trovando grande visibilità, allo stesso tempo si nota meno ricercatezza, se si escludono alcune situazioni, benché molto brillanti. A tuo avviso, ad esempio, sarebbe ripetibile, ad oggi, un esperimento come quello de “Gli Originali”, che ti ha visto coinvolto?
Fare gli originali è stato veramente faticoso anche se ti confesso che è stata un esperienza fantastica. Non so se verrà mai ripetuta una cosa del genere. Vuoi perchè progetto costoso,ma anche perché alchimie simili secondo me accadono solo una volta nelle vita.
“Colpa delle donne” è stato sotto alcuni punti di vista un concept interessante, ma ho sempre avuto l’impressione che sia stato accolto nella maniera sbagliata o comunque non capito. Che cosa ha rappresentato per te quel disco?
Premetto che quel concept è stato partorito molto prima che l’universal mi contattasse. Quel disco è una gigantografia sonora di ció che ho vissuto in quel periodo: esperienze incredibili con donne psicopatiche, eclettiche, imparanoiate, neo lesbiche… Non so perchè ma sono un cazzo di catalizzatore di casi umani. Dal punto di vista sonoro invece, ha spiazzato molta gente perchè si discostava dal mio classico funk sporco e abbracciava il sound 80 più pulito e patinato. Quell’anno ascoltavo un sacco di roba di quel tipo che inevitabilmente mi ha influenzato. Comunque ti dico che da un annetto a questa parte ricevo un sacco di complimenti da persone che all’epoca l’avevano snobbato.
Ricordo come ai tempi di “L’Amico Degli Amici” rimasi sorpreso, considerando che Turi fosse forse l’unico MC, ai tempi, in grado di avere un featuring di Kaos e uno del Danno nello stesso disco. Mi aspettavo (e mi aspetto ancora, ovviamente) una bomba di disco, di quelli che ti fanno gridare al miracolo, visto e considerato tra l’altro che noto sempre un approccio caloroso verso i dischi dei “vecchietti” (non ti offendere) dell’hip hop italiano . Arriverà?
Ehehe lo spero. Per i featuring peró dovrai aspettare il mio album ufficiale.
Non hai mai avuto il desiderio di cimentarti in qualcosa di diverso dall’hip hop?
Assolutamente si. Scrivere sceneggiature per il cinema o monologhi comici. Prendere il brevetto da pilota privato. Sono un appassionato di aeronautica.
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Robert Pagano