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Intervista a Tao Breeder di Astur Java

2014-09-14 03.49.24 pm Come molti sanno, la nostra ricerca nel mondo cannabico prende in considerazione e soprattutto predilige le cose molto particolari, i piccoli produttori, i breeder seri ed appassionati che praticano questa pianta con rispetto, coscienza e spiritualità. Con questo intento, come avrei potuto tralasciare Tao Breeder di “Astur Java”, una persona di una sensibilità e di una passione davvero notevoli.

Il suo progetto comincia più di dodici anni fa, ed anche se la sua banca è di modeste dimensioni, le sue genetiche sono conosciute ed apprezzate in tutta l’Europa sia per il loro vigore (essendo stabilizzate outdoor nel clima della Asturia), ma soprattutto per la totale organicità dei suoi semi e delle sue piante, essendo Tao uno 2014-09-14 03.49.34 pmdei più importanti fornitori delle associazioni di malati, chiamate “cannabis caffè” con i quali egli collabora da anni. Crea solo varietà rigorosamente non femminizzate. Io e Paolo in missione alla Spannabis abbiamo passato 2 ore molto piacevoli, sia per i suoi insegnamenti, ma soprattutto come forse immaginerete per la degustazione. “Pedra celta, Nube roja, Estrella malva…”
Ringrazio l’amico Tao col quale spero sia nata una sincera amicizia, ma anche Denny neo “nepote pezzo e ‘ core”, per l’annoso lavoro svolto.

Allora Tao, che succede in Spagna? Ci sono più banche del seme che 1persone e nuove che ne nascono, spiegaci che succede.
Non saprei. È l’Università Biologica. È chiaro che è un buon affare. Avere una banca di semi in questo periodo di crisi aiuta le persone a tirare avanti. Quelli che hanno qualcosa di buono rimarranno come noi, gli altri scompariranno no come i funghi in primavera. credo che la qualità sia bassa in generale: dei 10 strain che escono ogni anno solo 2 possono apportare sul mercato veri cambiamenti.

Ma parlaci dei tuoi strain, delle tue varietà. Da dove vengono?
2Da tutto il mondo. Sono genetiche provenienti dai paesi produttori che sono riuscito a conservare di ritorno da tutti i miei viaggi.
È una banca genetica che possiede qualità provenienti da Pakistan, Jamaica, Libano, Sud America, Centro America, da tutto il mondo praticamente. Ho passato gli ultimi anni a far acclimatare gli strain nel clima duro della montagna d’Asturia, tentando di renderle più rapide, proprio perché in autunno piove molto presto e questo aiuta molto con la velocità di maturazione. Tutto viene fatto in agricoltura biologica, credo molto nella natura e credo sia la natura più che noi stessi a fare tutto.

Mi stavi raccontando che tu lavori anche per le associazioni mediche e 3per i malati.
Si ci sono malati che non possono accedere all’utilizzo, ne piantarla. Anche se tu gli doni dei semi, loro non possono piantarli. Noi invece ci incarichiamo per questa gente di produrre, però chiaramente deve essere vero che necessitano di cure…

Quindi sono piante totalmente biologiche, necessariamente biologiche, riferendosi a malati…
Si completamente biologiche. Per questo coltiviamo outdoor. Tutto il processo e tutta la coltivazione avviene in esterno proprio per questi motivi: la ricerca della totale naturalezza.

Come funziona ora la legge? Le associazioni hanno permesso di coltivare per ciascun malato che hanno associato?
Si. La realtà è che c’è molta ignoranza sul tema. Si dovrebbe richiedere un permesso, però siccome non ci sono leggi chiare, sarà poi l’amministrazione di riferimento (comunale, provinciale), che deciderà sulla concessione o meno del permesso. Quello che facciamo noi è questo: Richiedere il permesso e poi aspettare le decisioni…

Tu hai il permesso per fare tutto questo?
Beh… Si. L’ho richiesto, solo che lo richiesi per tre zone differenti, ma mi è stata data risposta solo per una. Ho richiesto permessi per agricoltura biologica, per piante da medicamento ed ora sono dieci anni che faccio queste cose. Il problema è che io vendo prodotti dell’orto di agricolture biologiche, con le loro indicazioni tipiche, però per quanto riguarda i semi, dato che questo settore ancora non è normalizzato, non possiamo inserirli nel contesto dell’agricoltura biologica. Non ci sono leggi per il settore della canapicoltura in Spagna e in tutta Europa credo. Prendiamo le fiere ad esempio: Noi veniamo qui a vendere, le leggi sono fatte talmente male che si ha il permesso di fare una fiera, ma la pianta non posso prenderla, portarla o piantarla perché è proibito…

Le tue piante normalmente sono da esterno vero quali si possono coltivare in indoor?
Ho creato la Druida e la Piedra Celta proprio per questo. Per tutta la gente che inviava mail e telefonava chiedendo il perché non producevamo delle piante da interno. Poi in realtà tutte possono venir bene indoor, per esempio ci sono sative che impiegano massimo 3 mesi di fioritura, come una haze…

Hai mai pensato di produrre femminizzati?
Non riesco a pensare ad un seme femminizzato, sono contrario alla femminizzazione delle genetiche, non è naturale, è contro i principi della natura…

Ma, perché è una scelta etica o solo motivo di associazione?
No. è per etica e per contrapposizione; io sono un agricoltore biologico, sono ecologista. Siamo un gruppo ecologista e viviamo da 25 anni con animali autoctoni e l’orto, impariamo ai bambini a vivere nella naturalezza. Le femminizzate si fanno con prodotti chimici. Non c’è altra strada. Per questo dovrei utilizzare prodotti chimici per arrivare a produrre questi semi. Non utilizzo prodotti chimici a casa mia per nulla al mondo, quindi nemmeno per le piante.

Cosa pensi delle banche del seme olandesi è dello scellerato breeding che hanno praticato negli ultimi 20 anni? Ho personalmente conosciuto molti breeder che pensano che il loro modo di incrociare porta ad un indebolimento del codice genetico ed a una standardizzazione dei sapori. Cosa pensi si possa fare per arginare questo scempio?
Bhe questo succede anche in agricoltura. Mais, grano e molti altri prodotti, si coltivano e dopo non si possono piantare i semi, perché solo 4 multinazionali hanno il potere per farlo… È un poco simile. Quindi bisognerà avere agricoltori, come ce ne sono anche nel settore biologico, i quali producono banche di tutti i semi principali che servono nelle piccole comunità locali, essi li conservano e li mandano in Francia, dalla Francia alla Spagna, e viceversa, poi li cambiano e creano specie autoctone…
Credo che con la canapa debba accadere la stessa cosa. Tutti quelli che veramente producono semi di marijuana biologica, sana e buona, dovrebbero comportarsi nella stessa maniera, solo così si può conservare questa specie.

Sai che oggi in ogni growshop su 10 pacchetti di semi venduti 7 sono autofiorenti. Pensi che questo fenomeno sia solo una moda?
Non solamente. Credo che nei prossimi anni questo sarà il lavoro: Le femminizzate e le autofiorenti. Però, per lo meno la ricerca di una ruderalis da incrociare, per creare un automatica, è stato comunque un cercare e un creare qualcosa di differente. Quello che penso è che siano troppo velocemente immesse nel mercato, ma…

in co0llaborazione con Pablo, Denny

 



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