Intervista a Max-Vu
In continuo spostamento tra Ancona, Padova e Berlino ecco una serie di domande a Max-Vu. Sviluppatore assieme a Leinad e Unity di Shadow Syinc, sicuramente uno dei proggetti più d’avanguardia “made in Italy”.
Dj, producer, tu come ti definisci?
Oggi direi entrambi! Personalmente mi sento più dj, poi faccio il producer per arricchire i miei set con sonorità che non trovo in commercio, ma dentro di me: le tracce che creo sono l ́essenza delle mie performance.
Cos’è Shadow Sync ? E come ti sei trovato a collaborare assieme a Leinad e Unity?
In origine il significato di Shadow Sync é un effetto che porta ad un ritardo all’LFO nella sintesi della forma d’onda. E ́ da questo processo che abbiamo preso spunto per denominare il progetto. Le nostre sperimentazioni sonore si basano essenzialmente sulla Techno music, attraversando i territori ritmici e sonori più disparati, da quelli tribali alle nuove possibilità date dalla tecnologia. Nasce così una musica per Dance Floor ma con ricercate influenze elettroniche e sperimentali.
Leinad (Daniel Monego) é mio amico d’infanzia e abbiamo sempre condiviso la passione per la musica e per il dj ing. Poi qualche anno fa, ad un festival di Musica Elettronica a Padova, abbiamo conosciuto Edoardo Arengi (in arte Unity, già noto producer D’n’B). E ́ nata così un’amicizia che ci ha portato a fare un viaggio nelle Filippine durante il quale abbiamo sviluppato l’idea del progetto Shadow Sync, cioè unire l’esperienza di un affermato produttore ed ingegnere del suono a quella ormai solida di due djs con idee molto innovative. Al nostro rientro ci siamo messi subito a lavorare e in 2 mesi abbiamo prodotto il nostro primo E.p. Questa intensa e produttiva collaborazione prosegue poi a Berlino, dove abbiamo fondato anche la nostra label dal nome KRD e dove attualmente si trova il nostro studio di registrazione.
Ritieni sensate o in qualche modo efficaci le politiche repressive che l’italia applica per contrastarne l’utilizzo di droghe?
Secondo me lo stato con questa politica sta facendo il gioco dei grossi spacciatori, il proibizionismo non è la soluzione, sono più propenso ad un discorso di giusta informazione e “riduzione del danno”.
Come trovi l’ispirazione per creare progetti nuovi, originali, che si differenziano dal vastissimo panorama già offerto?
La fonte d’ispirazione principale è il mio background musicale che ho raccolto e raccolgo tutt’ora. Credo che la buona musica produce altra musica, è un ciclo che si evolve. Poi naturalmente anche quando siamo in giro a suonare raccogliamo molti spunti e stimoli per produrre la nostra musica e il modo migliore di proporla al pubblico.
Mentre per quanto riguarda l’Italia, se dovessi consigliare qualche artista?
Beh sicuramente Lory D, pioniere della Acid Music nel mondo. Poi Marco Passarani e Dax, Lucretio e Max-P
Ogni tanto ti preoccupi del domani? Dove speri il futuro ti possa portare?
Si, a volte il domani mi preoccupa, ma questo mi dà l’energia per andare avanti con forza e dare sempre il meglio di me. Per il futuro ho molti progetti ma preferisco non parlarne, sono molto scaramantico.
Tu che musica ascolti? E cosa ascoltavi in passato?
Ho iniziato da giovanissimo ad ascoltare Black Music poi Reagge, Rap, New Age, Jazz, Industrial, House, Ibm e tutto quello che riguardava nuovi percorsi sonori. Ho fatto anche molte ricerche musicali, da quella primitiva a quella d’avanguardia, per trovare sempre nuovi stimoli espressivi. In questo periodo ascolto quasi esclusivamente house e techno, ma più che altro la suono!
Andrea Carrara