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Intervista a Brain (Fuoco negli Occhi)

Intervista a Brain (Fuoco negli Occhi)Risponde alle domande sollevando a sua volta quesiti interessanti. Provocazioni e punti di vista maturi quelli di Brain, rapper Bolognese di nascita e Calabrese di origine. Poco più che adolescente inizia a sperimentare le tecniche del freestyle. Partecipa a numerose dam, si evolve e fonda nel 2005 con il rapper belga Prosa, l’amico storico Chiodo e la cantante Micha Soul il collettivo Fuoco negli Occhi. Parole riflessive quelle di Brain,che ci presenta, fra le altre, il nuovo disco (anticipato da un Ep in free download  e da un videoclip) in collaborazione a Madness: 7° Cerchio Ep.

Inizierei con una domanda d’obbligo viste le circostanze. Potresti raccontarci come hai conosciuto Madness e come è nata l’idea di dare alla luce un disco insieme?
Onestamente non ho un ricordo preciso di come è cominciato tutto. Io rimasi di stucco sentendo la strofa di Madness su “Mic Tyson”, e gli manifestai il mio apprezzamento a livello stilistico, da li abbiamo fatto un pezzo assieme per il suo mixtape “DeadMan”, e poi abbiamo deciso di fare un disco.

Il disco ancora non è fuori, ma nel frattempo è uscito uno stuzzicante EP in free download: 7° Cerchio EP . Come mai la scelta di questo titolo?
Il titolo dell’ep è lo stesso del disco, il 7° Cerchio è il cerchio dei violenti nella divina commedia. Il tema della violenza è aimè una costante di ogni giorno, siamo circondati da violenza, la viviamo, la subiamo, e spesso la ridiamo indietro. Abbiamo abbracciato questo concept, per poter sfogare questo lato, celato in ogni essere umano, attraverso tematiche, e skills presenti nel disco.
Il disco verrà prodotto da Audioplate, label indipendente con sede a Bologna, gestita da dei regaz calabresi. Avendo le stesse origini e risiedendo nello stesso quartier generale, l’intesa c’è stata da subito. Hanno prodotto tra gli altri Makkia e Bargeman, che hanno fuori un disco di spessore che si chiama “Harcdore Soul”, e lavorano anche con Dj Lugi.

Ti ho sempre apprezzato artisticamente, al contrario, prima di ascoltare l’Ep, non mi entusiasmava Madness. Sono sincera e mi sono dovuta ricredere. Insieme date vita ad atmosfere uniche e i vostri stili insieme sono fantastici. Non sono pochi infatti le realtà editoriali che parlano bene di questo assaggio musicale. Ma tu? Sei soddisfatto rispetto a quello che ti aspettavi? Quali sono le tue aspettative?
Quando faccio un disco, non mi aspetto nulla. Lascio che il tutto venga da se, odio quando le aspettative non vengono soddisfatte. Ringrazio chiunque ci segua e parli di noi, nel bene e nel male. Tutte le cose che faccio uscire portano la mia impronta, e di conseguenza, la mia soddisfazione. Quindi si ,sono soddisfatto. L’unica cosa che spero è fare tanti live con il buon Maddy.

Intervista a Brain (Fuoco negli Occhi)Cosa ne pensi della scena attuale? Esiste ancora la meritocrazia nell’hip-hop?
Non so cosa pensare della scena attuale. Sembra un videogame, una rincorsa ai numeri,chi ha piu visite? Chi vende di piu? Sti numeri sono veri? Sono finti? Ma i numeri dal mio punto di vista hanno ben poco a che fare con la musica. Quando ho cominciato a fare questa musica, esisteva una scena, ora sembra solo una grossa vetrina. Non fraintendere la mia analisi come un disagio, io mi ritengo fortunato del seguito che ho e che abbiamo. Io penso che il pubblico abbia sempre ragione, quando è un pubblico che ragiona. Il pubblico che giudica in base a un pezzo, non avendo mai visto live un artista, e non avendo mai sentito un disco dello stesso, non lo ritengo pubblico, ma gente che ha del tempo da perdere su youtube. La meritocrazia è una parola grossa in Italia in generale, figuriamoci nell’hiphop italiano. Ci sono artisti che da zero si sono costruiti una carriera e hanno tutto il mio rispetto, ma il novanta per cento dei personaggi esposti ultimamente, sono amici dell’amico che ha un amico che è amico di uno che rappa bene e si trascina tutti.

Non vedo il tuo come un disagio. Alla fine siamo qui per parlare e per confrontarci. Mi interessa molto l’argomento, anche perché il tuo punto di vista non è certamente quello inesperto di un ragazzino. Secondo te cosa sta rovinando effettivamente la scena?
La scena è già rovinata! Come ti ho detto prima non credo esista una scena in questo momento. Comunque ciò che rovina di più, a parte la totale mancanza di cultura da parte dei nuovi ascoltatori, è appunto prendere la musica come un gioco.Quando ho iniziato io ci si incontrava al pomeriggio al Link a fare freestyle, oppure in centro. Prima di entrare in un cerchio avevi fatto un bel po’ di allenamento a casa, ti eri messo alla prova da solo, e poi quando andavi in un cerchio, ti confrontavi con degli mcs. Ora a volte vado nei forum e vedo la gente che si “sfida” scrivendo dei post, o addirittura in chat.. cioè boh.. e mentre lo fanno ci credono! Cioè proprio ci si impegnano! Non so, non esiste più  un pubblico che si approccia alla musica per rimanere un ascoltatore, tutti ma proprio tutti, provano a fare due rime.. e dopo aver registrato il primo pezzo in una cantina, si creano la pagina fan su facebook.. tutti a dirti aggiungimi, iscriviti alla mia pagina fan.. scusa, c’hai 15 anni, ha registrato due pezzi e hai una pagina fan? Ma, con tutto il rispetto eh, chi cazzo sei? E se suoni dove sono i millemilafan che hai sulla pagina? Ma sopratutto, se e quando canterai, sei proprio sicuro di saper tenere in mano un microfono?

Ci sono zone d’Italia avvantaggiate rispetto ad altre? Magari con più locali, più organizzatori, più teste hip-hop o credi che la situazione sia omogenea?
Credo che Milano e Roma siano avvantaggiate, c’è più gente che lo segue, più movimento. L’altra faccia della medaglia, è che credo, ci sia anche più ignoranza. Io sono una persona che alla quantità preferisce la qualità… infatti a Bologna sto da Dio.

A Bologna che aria tira invece? Ci sono b-boys degni di tale appellativo? E ovviamente non parlo solo di artisti, ma anche di giornalisti, organizzatori e promotori della cultura. 
A Bologna ci sono collettivi come Arena 051 che sia a livello organizzativo che a livello musicale secondo me, rappresentano al meglio Bologna. Anche la Boomdraw, che ha organizzato serate di altissimo livello al Tpo, a livello giornalistico non conosco bene la situazione, so però che Kaino (personaggi scomodi) con altri, ha messo su un bel portale chiamato Rapburger.
Ci sono realtà già consolidate come Mic Meskin, Inoki, Rischio e Royal Mehdi, che si confermano ad ogni uscita.
In più ci sono già delle realtà giovanissime che fanno rap. La cosa che mi piace è che loro hanno seguito lo stesso iter che ho seguito io. Sono partiti col freestyle e ora mettono online i primi pezzi. Gente come Bologna Air Lainz, Boombap Haze, Generazione Subliminata, hanno tutto il mio rispetto. Le mele marce stanno anche qui per carità, ma almeno non vengono calcolate, come nel resto d’Italia.

Ho una domanda complessa da porti. Sei per il business/lavoro o per lo scambio di favori nell’hip-hop? Come vivi il discorso dei soldi quando si parla di cultura?
Se uno potesse vivere di passione e cultura, mangiando passione e cultura, allora nessuno andrebbe più a lavorare. La verità è che i soldi servono. Facciano o meno la felicità non lo so, so che quando devo pagare una bolletta, non me la cavo facendo un extrabeat allo sportello delle poste.Io sono a favore dei beat a pagamento, delle strofe a pagamento, dei live a pagamento, Insomma, il mio prodotto, deve essere ricompensato in una qualche maniera. Esistono delle sfumature in questa cosa. Ti faccio un esempio:  io non farei mai e poi mai, neanche per migliaia di euro, una strofa con un mc che ritengo scarso. Qua sta nell’etica della persona, se vendere il proprio rap, anche a chi proprio non lo sa fare.Un’altra sfumatura sta proprio nello scambio di favori. Ti faccio un esempio, se noto un fotografo molto bravo, ma poco conosciuto, e gli chiedo di fare degli scatti per il nuovo disco Fuoco negli occhi, che verrà stampato e in qualche modo aiuterà il suddetto a far girare il suo nome, non dico che mi debba fare il servizio gratis, ma quantomeno, venirmi incontro. Se lo devo pagare come un professionista, vado direttamente dal professionista. Comunque sta storia che i feat a pagamento siano uno sputo alla cultura hip hop credo sia proprio da ignoranti, cioè credete davvero che in America(visto che qua son tutti filoamericani), non ci sia un giro di soldi dietro ad ogni collaborazione? Gli idoli veri sono quelli che ti vengono a chiedere il featuring, tu gli dici che vuoi un rimborso, loro ti parlano di cultura, ti dicono che facendoti pagare non supporti l’hiphop, le discipline ecc.. e poi vai un attimo in fondo, e scopri(oltre al fatto che a malapena vanno a tempo) che non hanno comprato nemmeno un disco di Fuoco negli occhi. No dico ma… mi stai prendendo per il culo?!

A parte il Disco con Madness, stai lavorando a qualche altro progetto? Puoi eventualmente anticiparci qualcosa?
Stiamo chiudendo il terzo disco di Fuoco negli occhi, sarà un album nel vero senso del termine, pochi featuring  e tanto fuoco negli occhi. Dopo credo che mi prenderò un periodo di pausa, o scriverò un altro disco, o scriverò un libro, o farò semplicemente il papà. L’ultima opzione mi sembra la più probabile. Sperando nel mezzo, di suonare il più possibile.

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Selene EllZed Grandi



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