Internet delle cose è quasi realtà
Sono ormai passati 20 anni da quando internet è entrata nella quotidianità stravolgendo lentamente le nostre abitudini. A distanza di tempo questo mezzo continua ad evolversi in maniera rapida e capillare a tal punto che al giorno d’oggi si inizia a parlare di un nuovo fenomeno che sarà in grado, in alcuni campi lo è già, di rivoluzionare la progettazione e l’erogazione dei servizi. Si chiama Internet delle Cose, o Internet of Things (IOT) e per qualcuno addirittura rappresenta la quarta rivoluzione industriale.
Certo è che siamo alle porte di una nuova era in cui gli oggetti interagiranno tramite la rete con la nostra vita in tempo reale: le sveglie suoneranno prima in caso di traffico, le piante comunicheranno all’annaffiatoio quando è il tempo di annaffiarle, potremo accendere la lavatrice inviandole un sms e molto altro. Insomma la nostra vita sarà in continua connessione con il mondo e le cose che ci circondano permettendoci di interagire con esse in tempo reale. I campi di applicazione sono svariati e l’osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha proposto una classificazione abbastanza completa individuando sette macro-aree che ne beneficeranno.
La prima area è quella delle città intelligenti o Smart city, seguita da Smart Metering & Smart Grid (gestione della rete elettrica), edifici intelligenti, trasporto privato, sanità e infine la possibilità di realizzare applicazioni di controllo a distanza. Insomma tutti gli oggetti animati o inanimati potranno dialogare con noi tramite sensori, carte Sim ma anche, sempre più, attraverso i nostri smartphone.
La possibilità di dotare gli oggetti di un’intelligenza artificiale e di connetterli tra loro ha suscitato l’interesse da parte di governi, centri di ricerca internazionale e aziende e si prevede un aumento del trend durante l’anno. Infatti da alcuni studi effettuati in merito si evince che solo in Italia sei milioni di oggetti sono in grado di connettersi ad internet. Saliranno, secondo la società di consulenza Gartner, a quota 26 miliardi nel 2020, con un impatto da capogiro sull’economia: un giro d’affari pari a 1,9 mila miliardi di dollari.
Le principali critiche rivolte a questo nuovo sistema riguardano la maggiore vulnerabilità agli attacchi esterni dei dispositivi utilizzati. Anche se molti pensano che questo sistema possa migliorarci la vita, permettendoci di pianificare al massimo i nostri spostamenti e le nostre azioni quotidiane, bisogna però pensare che la nostra sicurezza e privacy verrà compromessa. Al riguardo mi chiedo: abbiamo realmente bisogno di questa interconnessione? Probabilmente no, ma inizierà anche quello ad essere un bisogno acquisito che si insinuerà nella vita quotidiana al quale difficilmente si riuscirà a discostarsi. Quindi preparatevi ad una nuova epoca che richiederà una nuova e insolita riflessione sugli oggetti, non più stupidi.