Instagram censura la cannabis
Continua la guerra dei social network nei confronti della cannabis: ecco l'ennesimo caso
I casi sono due: o su Instagram nessuno posta e ha mai postato foto mettendo come hashtag cannabis, marijuana, weed e similari, oppure il social network sta censurando questo tipo di post. E siccome siamo sicuri che di post indicizzati in quel modo ce ne sono milioni, resta solo un’ipotesi, quella dell’ennesima censura ai danni della piante delle meraviglie.
Qui sotto vi riportiamo i casi eclatanti, ma la censura è quotidiana e colpisce i normali cittadini così come le aziende di settore. Per far capire la policy dei social network nei confronti della cannabis, basti sapere che ancora oggi, su Facebook, Instagram e anche su Google, è impossibile sponsorizzare prodotti contenenti cannabis o legati alla pianta, anche quelli legali come ad esempio libri o prodotti tessili e alimentari.
I PRECEDENTI: INSTAGRAM E LA CENSURA ALLE FOTO CON LA CANNABIS
Nel 2015 su Instagram molte persone e aziende si videro improvvisamente cancellare i propri account. Cosa avevano fatto di male? Avevano postato foto ritraenti cannabis, fumatori o accessori per fumare. Indipendentemente da dove risiedessero, infatti è successo anche in paesi americani in cui la cannabis è completamente legale.
L’ACCANIMENTO DI FACEBOOK
Nel 2017 sulla pagina Facebook di Dolce Vita pubblicammo una foto con due piantine di cannabis, come fatto centinaia di volte in precedenza. Il post viene eliminato arbitrariamente e l’account utilizzato viene sospeso per 30 giorni. Ci viene infine richiesto di rimuovere dalla nostra pagina tutti i contenuti simili, minacciando di chiudere del tutto la nostra pagina se ciò non avverrà. Naturalmente non l’abbiamo fatto.
Poco tempo dopo il social network alza il tiro e inizia a censurare le pagine di alcune delle principali aziende di cannabis light in Italia che vengono oscurate per poi essere in alcuni casi riattivate successivamente.
All’inizio del 2021 è la pagina di Canapashop a finire nelle maglie della censura perché aveva proposto sul market place i propri prodotti, tutti legali in Italia.
LE CENSURE DI YOUTUBE
Nel 2018 YouTube ha lanciato una vera e propria guerra ai canali dedicati alla cannabis chiudendo in tutto il mondo quelli di seedbank, realtà antipro, e canali con tutorial. Nello stesso anno, dopo la cancellazione di un video, hanno chiuso il canale di Dolce Vita che è stato riattivato successivamente senza alcuna spiegazione.
L’anno scorso siamo stati “ammoniti” da Youtube per aver condiviso un link sulla cannabis light nella descrizione di un video. Farebbe già ridere così se non fosse che ci avevano anche bloccato il canale.
Ad aprile del 2022 invece YouTube ha ben pensato di rimuovere un altro video su cannabis e Covid per “disinformazione in ambito medico”. Peccato che era un video su uno studio scientifico pubblicato da una rivista peer-reviewed. Abbiamo fatto ricorso e abbiamo vinto.