Inspectah Deck, 7L & Esoteric – Czarface (recensione)
And it’s like that. Bangin beats and dope rhymes. – Esoteric, “The Way Out” –
Tecnicamente potrei aprire e chiudere così la recensione, ma ci sono diverse cose da dire su questo “Czarface”, primo album di Inspectah Deck, 7L & Esoteric. I tre non sono certo dei novellini, ed hanno alle spalle qualche collaborazione di ottima fattura (“Speaking Real Words”, da The Soul Purpose, e “12th Chamber” dal recente 1212. Entrambi album di 7L&Eso), c’era dunque molta curiosità sulla riuscita di un intero disco ad opera del trio. Tagliamo la testa al toro: come detto in apertura, l’album è tutto ciò che dovrebbe essere un disco rap, beats potenti e ottime rime. Chi temeva qualche passo falso di 7L o Esoteric (penso al terrificante “A New Dope”) è stato prontamente smentito, i beats di 7L sono tutti di buona fattura con sonorità che ricordano il periodo d’oro del duo di Boston. Esoteric al microfono è affilato come sempre, con buona pace di alcuni fan del Wu-Tang Clan che sono già al lavoro sulla versione Esoteric-less del disco. Su Inspectah Deck non c’è molto da dire: quando l’mc di Staten Island non è al lavoro sui suoi dischi solisti è praticamente perfetto, potente come sempre.
L’album si presenta con una delle cover più belle degli ultimi anni, che richiama alla memoria alcuni super-classici come “Liquid Swords” o “Funcrusher Plus”; e con una durata perfetta: 13 tracce più l’intro per un totale di circa 45 minuti. Ottima anche la scelta degli ospiti, con le eccellenti prestazioni di Oh No (“Czar Refaeli”), Action Bronson (“It’s Raw”) e dell’immenso Ghostface Killah, accolto in “Savagely Attack” da mini-skit personalizzati ad opera del buon 7L. A proposito del produttore di Boston, fa piacere sottolineare le ottime basi realizzate (su tutte “Rock Beast”, “Czar Reafaeli” e “Shoguns”), anche se la palma per il miglior beat se la porta a casa l’unico ospite presente dietro le macchine. Il tappeto che confeziona DJ Premier è uno di quei pezzi che solo lui può fare, potentissimo e oscuro, con le solite frasi scratchate a comporre il ritornello. “Let It Off” è uno di quei brani che resteranno a lungo sul vostro lettore mp3, anche grazie alle terrificanti strofe di Eso (al debutto con Preemo) e di Deck, che con il leggendario dj dei GangStarr aveva già collaborato in una delle tracce più belle della storia di questa musica, “Above The Clouds”. Come detto, i due mc formano un’ottima combo, cosa che risulta anche nel singolone “Air’ Em Out” (accompagnato dal bel video che vi mostrammo qualche tempo fa), ma soprattutto in “Shoguns”. Sul potentissimo beat di 7L, Deck apre la traccia come solo lui sa fare, scambiandosi di continuo il microfono con Eso prima di lasciarlo ai due ospiti “di famiglia”: Cappadonna del Wu-Tang Clan e Vinnie Paz, leader degli Army Of The Pharaohs di cui fanno parte 7L & Esoteric.
Insomma il disco scorre via che è un piacere, ad eccezione delle poche note fuori posto (le anonime “Marvel Team-Up”, “World War 4” e “Hazmat Rap”, con il bel tributo di Deck ad Ol’ Dirty Bastard), e si lascia ri-ascoltare tranquillamente, anche grazie alla sua breve durata. Non è un capolavoro, ma un solido prodotto confezionato da tre leoni della vecchia scuola, per mostrare ai giovani come si fa un certo tipo di rap. Senza ospiti di grido, senza pezzi “per la classifica”, solo voglia di divertirsi, bangin beats and dope rhymes, appunto.
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Dario De Lisa