Inquinamento atmosferico: ora esiste un’arma contro la minaccia invisibile
Ne sentiamo parlare da sempre, ormai non ci facciamo neanche più caso. Ci siamo abituati a vivere esposti a miscele letali di particelle invisibili che assorbiamo nel nostro organismo tutti i giorni e che irritano occhi e gola, danneggiano i polmoni e vengono immesse nel sistema circolatorio, causando in alcuni casi patologie cardiovascolari, polmonari, respiratorie e cancro.
Ormai la maggior parte della popolazione mondiale vive in luoghi in cui la qualità dell’aria eccede i limiti stabiliti dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e si calcola che ogni anno più di 5 milioni di decessi prematuri siano causati da patologie correlate all’esposizione all’inquinamento atmosferico. Arginare questo problema richiede enormi cambiamenti e una cooperazione a livello locale, nazionale e internazionale, con ingenti investimenti a sostegno di mezzi di trasporto ecologici, produzione e uso di energia pulita e sostenibile, edifici ad alta efficienza energetica e migliore gestione dei rifiuti.
Ormai da anni nelle città italiane vengono implementate misure antismog di emergenza – come il blocco della circolazione in determinate giornate e il divieto di circolazione permanente per i veicoli più inquinanti – e l’ARPA ha messo a disposizione sul proprio sito le indicazioni che permettono di verificare i luoghi in cui la circolazione è stata boccata. AirVisual è invece la prima mappa mondiale che, utilizzando dati satellitari, illustra la situazione attuale e prevista dell’inquinamento in tutto il mondo, mentre Obsairve.eu è il portale UE di monitoraggio della qualità dell’aria in Europa.
C’è stata inoltre una proliferazione di strumenti per la misurazione e il monitoraggio dell’inquinamento: due mesi fa a Londra è stato lanciato un servizio che, tramite un’app per smartphone o PC, consente ai londinesi di inserire il codice postale e visualizzare sullo schermo gli inquinanti presenti nell’aria utilizzando Google Street View.
Anche in Italia sono nate numerose app con funzioni simili, tra cui WhatsAIR per smartphone o tablet che, utilizzando i dati delle centraline dell’ARPA, fornisce informazioni dettagliate sulla qualità dell’aria. Utilizzando hardware all’avanguardia e intelligenza artificiale, questi strumenti raccolgono dati in tempo reale mettendoli a disposizione degli utenti e fornendo consigli che li aiutano a evitare le zone e i periodi di maggiore inquinamento. Portare i bambini a scuola in auto, per esempio, è un’attività quotidiana che, oltre a contribuire al deterioramento della qualità dell’aria, aumenta i rischi per la salute in quanto il tasso di inquinamento dell’aria all’interno dell’auto è spesso molto più alto rispetto a quello dell’ambiente esterno. Abituarsi ad accompagnare i figli a scuola a piedi, o con i mezzi pubblici, scegliendo il percorso migliore in base ai dati forniti da una di queste app comporta quindi un doppio vantaggio, in quanto oltre ad evitare di immettere ulteriori sostanze inquinanti nell’aria, si compie anche un esercizio fisico e si possono evitare le zone più a rischio.
Oltre a farci rendere conto dell’effettiva gravità del fenomeno a cui siamo involontariamente sottoposti giorno dopo giorno, queste utili app forniscono informazioni precise che ci permettono di modificare i nostri comportamenti e il nostro stile di vita in risposta alla qualità dell’aria.
È inoltre auspicabile che una maggiore informazione e sensibilizzazione possa portare all’azione e ad un maggiore coinvolgimento delle persone nelle decisioni e negli investimenti futuri del settore pubblico e privato al fine di affrontare quella che ormai è diventata una grave emergenza, adottando adeguate misure radicali e permanenti.