Incrociare varie piante può portare alla creazione di nuovi ibridi…
Quando uno cammina per una strada, che porta ad un luogo che ci si prefiggeva di raggiungere o che ci è stato consigliato, spesso accade invece di iniziare in realtà un viaggio totalmente nuovo ed unico nella vita. Crescere una pianta è stata la stessa cosa per me quando ero un giovane ragazzo in Australia. Volendo avere un approvvigionamento conveniente, buono e controllato di una delle mie qualità preferite, la Mullumbimby Madness. Decisi negli anni ’70 di dedicarmi alla coltivazione e la strada sulla quale ho cominciato, un passo alla volta, mi ha condotto sulla mia nuova autostrada!
Se uno guarda, impara e fa domande, prima o poi troverà le risposte. Oggi con internet e la base di conoscenza enorme che si può ottenere, si ha una sorta di “ufficio informazioni” per tutti i giovani, che digitando solo 2 parole possono trovare tutte le informazioni necessarie, potendo fare domande a persone con grande esperienza e discutere fra loro tranquillamente all’interno degli Internet Cafè, confrontando le loro idee mentre camminano per strade separate. Questo rende le lezioni della vita meno difficili da capire rendendo la visione del mondo spianata ed accessibile a tutti. La condivisione e la comunicazione hanno reso le informazioni istantanee e accessibili.
Poi arriva il giorno in cui inizi a pensare… che cosa accadrebbe se io incrociassi una pianta tailandese con quella pianta afgana? Potrei creare un effetto particolare, o una dimensione nuova o un’aroma… Quello è il giorno in cui tutta la tua esperienza ti ha dato la sicurezza per provare qualche cosa che prima era lasciato a Madre Natura… creare una pianta!
Ci sono molte variabili da considerare quando si deve decidere quale tipologia incrociare e perché, così è meglio cominciare da un incrocio progettando una pianta che si sta tentando di creare. A volte le cose non riescono come si era pensato all’inizio ma si deve ricordare che questa non è ancora una scienza esatta per cui non ci sono regole corrette o sbagliate. Ecco perché la sperimentazione e gli errori sono l’unico modo di selezionare i “genitori adatti”; ed il collaudo sulla generazione filiale (F1) diviene una necessità. Questo prenderà molto spazio e tempo. Dovrete far crescere molte piante per poter tentare selezionando solamente alcuni esemplari. Dovrete tenere in vita molte piante finché non sarete sicuri di non averne più bisogno. Questo richiederà lo stesso lavoro che dedicate alle piante che fiorirebbero normalmente. Questo è il punto che può determinare la passione, la pazienza e la determinazione che avete per questo hobby.
Non tutti credono di poter realmente “incrociare” quando iniziano; piuttosto si sceglierà la via più facile, cioè incrociare due piante per produrre un seme F2 o da F1 di origini note. Questo non è sicuramente il modo migliore per stabilire una linea di sementi e di geni. L’espressione del fenotipo (i tratti fisici che si possono osservare) possono spesso non rappresentare il genotipo (la composizione genetica) a meno che non si sia operata un seria selezione.
La scelta più sicura per cominciare un progetto di procreazione è tentare di rimanere più “puri” possibile. Leggere articoli di base sulla genetica anche in ambito agricolo sarà sicuramente utile, per questo motivo suggerisco di leggere il capitolo sulla Botanica della Marijuana di Rob Clarke.
Quando si selezionano le due piante che si desidera combinare, bisogna essere pronti a incrociare almeno 3 o 4 generazioni prima di essere sicuri che qualcosa sia realmente accaduto. Prima della coltivazione Indoor, tutti questi esperimenti venivano fatti all’aperto, questo significa il dover impiegare da 3 a 7 anni prima di avere un reale risultato. Gradatamente l’avvento della coltivazione Indoor e della luce artificiale hanno permesso ai coltivatori di fare questo lavoro in metà tempo, ma in ogni caso ci vorranno circa 2 anni per vedere dei risultati concreti, per non contare i vari problemi che si possono incontrare lungo la strada e che aggiungeranno altro tempo al progetto.
È più facile a questo punto spiegare un metodo di incrocio più adatto e fattibile per l’hobbista. Diciamo che troviate una pianta nata da un seme che si adatti molto bene alle vostre necessità.Avete una pianta femmina ed alcuni dei semi originali da cui avete ottenuto questa pianta. L’idea è restringere e modificare il gene base per ottenere le caratteristiche che preferite. Ora avrete bisogno di germinare alcuni altri semi originali per trovare un partner maschio per la pianta femmina (A1) che già avete. Selezionare una pianta maschio non è molto facile se è la prima volta che lo si fa. Avrete bisogno di selezionare i migliori 3 maschi (B1,B2,B3) e combinarli alla stessa pianta femmina e poi identificare separatamente ogni raccolto di seme risultante (A1B1,A1B2,A1B3).
Nella ricerca dei 3 maschi migliori, ci sono molte sfaccettature che possono essere utili nella selezione. Quando le giovani piante sono in fiore, la rapidità con cui mostrano il sesso dovrebbe essere una sfaccettatura da ricordare, ma purtroppo non sempre la pianta più veloce nel mostrare il sesso è quella con cui voi volete fare l’incrocio. L’altro aspetto da osservare è la rapidità di produzione di resina sul maschio. Avrete bisogno di una lente di ingrandimento da usare quotidianamente per poter osservare come la pianta sia potente e veloce a fiorire. Quando avrete selezionato i 5 maschi con queste due caratteristiche dovrete cominciare a guardare la struttura della pianta, ad esempio: i tratti della foglia, l’interno, la distanza e l’uniformità della pianta. In natura le cose crescono con uniformità se nella loro genetica sono cresciute seguendo anno dopo anno la selezione naturale.
Un matematico chiamato Fibonacci notò piante che mostravano certe caratteristiche all’interno della popolazione generale. Le piante che crescono regolarmente quando i loro geni si combinano in modo stabile sembra che abbiano queste caratteristiche come regola, rispetto a quelle piante che variano considerevolmente all’interno di una popolazione generale. Un esempio di questo è rappresentato dalle diverse lunghezze all’interno di un set di foglie. Se la distanza tra il primo set di foglie ed il secondo set di foglie è di valore 1, la distanza dal secondo al terzo set di foglie dovrebbe essere 1.6(o il 60% più lungo). La distanza tra il terzo e quello successivo dovrà essere 1. La distanza tra questo e il quinto dovrebbe essere 1.6 e così via. Questa è un’altra caratteristica che può essere usata come guida per trovare i maschi migliori, basandosi sul principio che la pianta, dimostrando questo rapporto più regolare, è probabilmente più stabile rispetto a quelle che non lo dimostrano. Chiaramente la salute della pianta, la resistenza alle malattie o agli insetti sono tutti fattori che dovrebbero permettere di determinare al coltivatore se questa è la pianta che sente essere un partner degno per la pianta femmina.
Creando 3 set di semi con la stessa femmina significa che molte piante dovranno crescere e i paragoni andranno fatti tra le 3 linee diverse di maschi. Si dovrà tenere un clone di ognuno dei maschi utilizzati così come un clone della femmina originale mentre si comincia la selezione. Se si dovesse riuscire a far germinare 100 semi di ogni linea maschile e crescerli, comincerete a vedere i nuovi geni a partire dalla successiva generazione. Non appena si sviluppano le piante, selezionate le piante che hanno dei chiari tratti negativi e riducete la loro presenza fino a trovare la pianta appropriata. La vostra selezione iniziale sarà basata sull’eliminazione delle piante che non hanno molta somiglianza con la pianta“genitore”. Non appena le piante cominciano a fiorire,dovrà cominciare la seconda linea di selezione. Produzione di resina, aroma, prodotto, forma, tratto della foglia, vitalità della pianta, la resistenza ai fattori ambientali, la rapidità nel completare il fiore, sapore, gusto, l’effetto e così via…
Una volta che sarete riusciti a selezionare da 3 a 5 piante femmina di ogni linea maschile, potrete iniziare a coltivarle come una normale pianta vivente e completare poi la selezione attraverso altri esemplari essiccati …per tutto il tempo i cloni originali e le piante sperimentali continueranno a crescere.
Una volta che avrete selezionato le due femmine migliori di ogni linea maschile potrete impollinarle di nuovo con la pianta padre originale della prima generazione che comincia così a restringere il gene di base con le caratteristiche che state selezionando nelle nuove piante.Questo metodo può essere ripetuto per generazioni consecutive di seme finché potrete osservare come il seme prodotto cresce fino al 70%-80% esprimendo le stesse caratteristiche che avete scelto voi stessi. Dopo 4 o 5 generazioni avrete messo il vostro marchio personale sul seme risultante che mostrerà chiaramente le caratteristiche da voi selezionate nella pianta. Esso sarà il vostro nuovo ibrido.
Attraverso una selezione personale, col tempo tutte le piante che ci forniscono il nostro cibo o bibite o petrolio o fiori…provengono dalla selezione di una o più persone. Questo perché siamo noi a decidere come vogliamo che crescano i vegetali e la frutta che coltiviamo.
Questo è il motivo per cui sementi provenienti dalla stessa area geografica possono essere diversi dai semi F1 coltivati. Dal momento che un coltivatore prende decisioni personali in base ai propri gusti e necessità nella selezione, il seme risultante sarà fondamentalmente un’espressione del coltivatore stesso. Così quando farete le vostre letture sulle origini delle varie tipologie di piante, ricordatevi che è stata una persona che ha selezionato una pianta da una popolazione di piante ed è stato sempre lui ad usare quella pianta per incrociarla con altre. Mentre un altro coltivatore che usa lo stesso seme originale del primo coltivatore, ha potuto scegliere di incrociare l’elemento originale con un stile completamente diverso di pianta, per cui questo condurrà a due ibridi completamente diversi originati dallo stesso seme. Questa è la diversità genetica che permette l’esistenza di un ampio gene di base.
La riproduzione genetica si rifà alla matematica a seconda delle combinazioni e degli esiti. Affermando questo tuttavia va tenuto conto dei fattori selezionati dal coltivatore per realizzare uno strain. Le varie combinazioni e conseguenze sono ancora una grossa incognita per tutti, in quanto al momento si sta ancora lavorando molto più su intuizioni che su fatti. Il nostro metodo di lavoro sarà molto diverso negli anni a venire in quanto agiremo su geni progettati e capiremo come e perché loro si combinino… come ad esempio il “Maze” o il fagiolo della soia. Ma arriverà il giorno in cui conosceremo il DNA ed i geni di tutte le piante per cui il seme di canapa verrà incrociato selettivamente da quegli individui che momentaneamente sostituiranno Madre Natura grazie al loro coraggio di scegliere quello che preferiscono in una pianta e realizzandolo poi con il lavoro.
ATTENZIONE: In Italia la coltivazione di Cannabis è vietata (art. 28 e 73 del DPR 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art. 17 DPR 309/90). Tutte le informazioni contenute in questo articolo, sono da intendersi ai fini di una più completa cultura generale o indirizzate ai lettori che vivono nei Paesi dove la coltivazione di Cannabis non è vietata.