In Veneto via libera alla cannabis a scopo terapeutico
La legge regionale n. 38 del 2012, che autorizzava l’uso della cannabis terapeutica, aveva suscitato molte polemiche e, da Roma, l’allora Governo Monti, spinto dalle dichiarazioni di Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio (DPA), aveva presentato ricorso perché la nuova legge non diventasse operativa.
Serpelloni aveva definito la norma addirittura “pericolosa” e il ricorso era stato basato sulla presunta “incostituzionalità” della legge, in quanto i luoghi di produzione dei farmaci (il Centro per la Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo e lo Stabilimento Chimico Farmaceutico militare di Firenze) erano privi delle necessarie autorizzazioni ministeriali e di quelle dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). La Corte Costituzionale ha però respinto il ricorso e il Veneto diventa così la quarta regione, dopo la Toscana, le Marche e la Liguria, in cui i malati possono ricorrere a cure a base di cannabinoidi.
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani, ha espresso soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale: “Sono contento – ha affermato il consigliere della Lega Nord – per la pronuncia della Corte Costituzionale, che, certificando il corretto operato del Consiglio Regionale, conferma la validità della legge che ho personal- mente sottoscritto e sostenuto e che consente la distribuzione negli ospedali e nelle farmacie di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi. Vista l’arretratezza culturale con cui operano spesso gli organi dello Stato – ha concluso Toscani – non c’era alcuna certezza sull’esito del ricorso presen- tato dal governo Monti, che fortunatamente è stato respinto. Spiace per i molti mesi persi a causa dell’esecutivo dei professori che, in questa come in altre occasioni, si è dimostrato “allergico” alle autonomie locali”.