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In USA il 90% delle vendite globali di cannabis

In USA il 90% delle vendite globali di cannabisIn America, il Paese che ha creato il proibizionismo nei confronti di questa pianta a partire dagli anni ’30 del secolo scorso e che ora è in prima linea per trasformare in business una demonizzazione senza senso, nel 2015 la vendita di marijuana terapeutica e ricreativa ha prodotto introiti per circa 5,4 miliardi di dollari alle casse degli stati americani. Nel 2016 la cifra è salita a 6,7 miliardi di dollari, con un aumento di più del 30%. Nel solo Colorado, le vendite totali del 2016 hanno raggiunto quota 1,3 miliardi di dollari e nel 2017 hanno superato il miliardo di dollari nei primi 8 mesi. Secondo i calcoli di Arcview Market Research le vendite totali in Nord America dovrebbero superare i 20 miliardi di dollari nel 2021. 
Questo per quanto riguarda gli USA, perché secondo gli analisti di Brightfield Broup a livello globale il mercato della marijuana legale è attualmente valutato in 7,7 miliardi di dollari con una crescita costante che lo porterà alla cifra di 34 milioni di dollari nel 2021: lo studio è stato pubblicato da Forbes con molta enfasi, dando un segno ulteriore di come i tempi stiano cambiando velocemente.

Secondo i dati pubblicati gli Stati Uniti attualmente detengono il 90% delle vendite globali di cannabis, ma la loro quota scenderà al 57% entro il 2021. Ciò è in gran parte dovuto ai piani del Canada di legalizzare la marijuana ricreativa entro luglio 2018. Nel frattempo, i paesi in America Latina e in Europa stanno adottando sempre più leggi che autorizzano l’uso medico della cannabis. 

Secondo l’European Cannabis Report (ECR) se ogni paese europeo legalizzasse la cannabis il mercato della cannabis in Europa da solo varrebbe 65,4 miliardi di dollari. Una cifra enorme se si pensa che nessun paese europeo ad oggi abbia varato una completa legalizzazione. Brightfield prevede che il solo mercato spagnolo della marijuana ricreativa arriverà ad un valore di quasi 206 milioni di dollari entro il 2021.

I dati per capire meglio il fenomeno li ha analizzati New Frontier Data in un recente rapporto sulla crescita del mercato legale della cannabis negli Stati Uniti. Stime che, secondo i dati diffusi dal Bureau of statistics superano il numero dei posti di lavoro che saranno creati dal settore manifatturiero nei prossimi 4 anni, con oltre 250mila posti di lavoro creati dalla cannabis entro il 2020. «Questi numeri confermano che la cannabis è un importante motore economico e motore di creazione di posti di lavoro per l’economia americana”, ha affermato Giadha Aguirre De Carcer, fondatore e CEO di New Frontier Data. «Mentre vediamo un potenziale calo del numero totale di posti di lavoro negli Stati Uniti creati nel 2017, oltre a un calo generale previsto della crescita del PIL, l’industria della cannabis continua a essere un fattore positivo alla crescita in un momento di potenziale declino. Prevediamo che la crescita del settore della cannabis possa essere rallentata in una certa misura nei prossimi tre-cinque anni, tuttavia rimane una forza economica positiva negli Stati Uniti».

In USA il 90% delle vendite globali di cannabisE mentre aumentano gli Stati che legalizzano la cannabis per uso ricreativo, crescono anche le vendite dei prodotti alimentari psicoattivi che sono considerati dagli imprenditori come il prodotto su cui scommettere. Solo in California, i consumatori hanno inghiottito oltre 180 milioni di dollari di cibo e bevande alla marijuana nel 2016, il 10% delle vendite di cannabis dello Stato, sempre secondo Arcview. Le vendite di questi articoli che spaziano dalle caramelle alle gelatine, passando per lecca-lecca e decine di prodotti differenti, sono aumentate del 121% lo scorso anno nello stato di Washington, secondo la società di analisi di cannabis Headset Inc. E da quando il Colorado ha inizialmente permesso l’uso ricreativo di marijuana, le vendite sono triplicate passando dai 17 milioni di dollari del primo trimestre del 2014 ai 53 milioni del terzo trimestre 2016. La ragione della crescita esplosiva è che il mercato della cannabis sta iniziando a raggiungere anche i non fumatori. E visto che possono essere venduti a prezzi più alti, i prodotti commestibili rappresentano spesso dal 25 al 60% dei profitti dei dispensari.

Il Canada intanto si appresta a varare la legalizzazione completa per il 2018. I rivenditori si stanno preparando per iniziare a vendere marijuana legale a luglio, quindi i tempi potrebbero essere stretti. Secondo recenti stime di Marijuana Business Daily, le vendite annuali per il mercato della marijuana ricreativa canadese potrebbero raggiungere una cifra compresa tra i 2,3 ed i 4,5 miliardi di dollari entro il 2021. Intanto dopo la richiesta di un sistema di tracciamento delle vendite arrivata dal Governatore della British Columbia, IBM ha proposto l’idea di utilizzare una blockchain per governare il fenomeno. Si tratta dell’utilizzo di sistemi digitali e criptomonete, portate alla ribalta da Bitcoin, che possono essere usati come piattaforma di pagamento o come strumento per creare moneta digitale. «La rilevanza della blockchain per la cannabis è simile alle sue numerose applicazioni in settori quali la distribuzione farmaceutica ed alimentare», ha scritto IBM nella sua presentazione spiegando che: «Il nucleo di queste blockchain è lo stesso e garantisce la salute e la sicurezza dei consumatori, prevenendo le frodi e la contraffazione e creando al contempo un mercato trasparente sul quale basare la regolamentazione».

Intanto le società canadesi stanno entrando nei mercati della cannabis medica dell’America Latina e dell’Europa, considerati restrittivi dagli analisti economici e che tendono a favorire gli oli di cannabis. «La fedeltà al marchio di un olio non è così forte come la lealtà del marchio nei confronti di un edibile», ha spiegato il direttore della ricerca del Brightfield group Bethany Gomez sottolineando che: «Un cambiamento nelle normative federali consentirebbe alle aziende americane di essere in grado di recuperare anche sul mercato della cannabis medica». Il mercato globale della cannabis terapeutica è stato valutato in 12 miliardi di dollari nel 2016 con un tasso di crescita annuo del 18%.

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