In Siria il cielo è nemico delle stelle…
Dell’Isis, dei terroristi del cosiddetto stato islamico, agli attuali grandi della politica mondiale importa poco o niente. Della tragedia del popolo siriano, delle centinaia di migliaia di morti e storpiati per sempre, di quel paese oramai tutto macerie e dei suoi abitanti in fuga a milioni, ancor meno.
A loro interessa solo chi avrà il potere su quel lembo di terra strategico per mille e più interessi. Costi quel che costi.
A Monaco si e’ annunciato un accordo di pace che per ora non vale neanche la carta su cui è scritto. Nei fatti, in Siria i combattimenti sono in corso, se possibile, ancor più violenti. Tutti vogliono arrivare ad un’eventuale trattativa da posizioni di forza. E c’è chi punta al peggio, immaginando di poter stravincere. Lo fa Assad pensando di poter riconquistare il potere perduto. Lo fanno componenti importanti della coalizione “antiterrorismo”.
Sauditi e turchi minacciano un intervento di terra se la Russia non metterà fine alle sue operazioni che hanno permesso ad Assad di riconquistare parte del suo paese. Il governo turco dice all’alleato russo, in questa falsa crociata antiterrorismo, che in Siria per Putin ed il suo paese sarà un’altro Afghanistan, la più cocente delle sconfitte.
In ballo non c’è la sconfitta dell’Isis, insomma, ma quella di Assad e dei suoi alleati russi ed iraniani. D’altronde che siano stati sauditi e turchi a foraggiare l’Isis, per mettere in crisi il regime siriano, in pochi nutrono ancora dubbi.
Erdogan ora punta i suoi cannoni verso la Siria. Non bombarda le postazioni dei terroristi islamici. Bombarda quelle della resistenza curda siriana. Allucinante ed odioso. Se c’è un popolo in prima linea corno il terrorismo questo è il popolo curdo.
Sono loro ad aver arginato l’avanzata dello stato islamico. Sono loro ad aver liberato tanti pezzi di Siria ed Iraq strappandoli alla furia crudele degli jihadisti. Sono i curdi, con grandi perdite, ad aver salvato migliaia e migliaia di Yazidi, la minoranza irachena praticamente trucidata, resa schiava, stuprata, dalle falangi del califfo. I curdi sono l’altro vero nemico di Erdogan. In patria e ai confini. E con loro l’unico linguaggio adoperato è quello del massacro.
Intanto in Siria il cielo è diventato nemico. Nemico dei siriani, soprattutto dei loro bambini. Lo osservano tutti i giorni con le loro piccole stelle, occhi smarriti che hanno visto già ogni orrore immaginabile. Quelle piccole stelle dolorose non rincorrono le nuvole. Non cercano il sole.
Il loro cielo e’ solcato da missili e bombe. Il cielo parla il linguaggio della morte. Il cielo siriano è nemico delle stelle.