In Puglia il primo mulino di comunità
Recuperare dei terreni abbandonati e destinarli a una struttura di qualità accessibile a tutti per la trasformazione dei cereali. E l’unico requisito richiesto per usufruirne riguarda la produzione agricola che deve essere organica, naturale e tutelare la biodiversità rurale e cerealicola.
È accaduto a Castiglione d’Otranto, frazione di Andrano, in provincia di Lecce, dove gli attivisti di Casa delle Agriculture in collaborazione con le istituzioni hanno attivato un servizio di molitura a costi equi e sostenibili per famiglie, contadini, piccole e medie aziende. Una bella iniziativa, unica nel suo genere in Italia, partita dal basso per promuovere la democrazia alimentare e la restanza, l’antidoto alla tendenza dell’abbandono delle campagne e alla fuga dei giovani dai propri paesi nel sud dell’Italia.
«Il mulino – spiegano gli attivisti di Casa delle Agriculture – è un presidio del diritto al cibo sano soprattutto per le fasce più deboli, che per ragioni di costi, finora, sono state dirottate verso l’acquisto di cibi spazzatura. Azionando la leva della prossimità e dell’educazione, riattivando risorse dormienti come le terre incolte e i vincoli di solidarietà, noi cerchiamo di praticare la democrazia alimentare, perché è una questione di salute: alla qualità hanno diritto di accedere i figli dei ricchi quanto i figli dei poveri, dei disoccupati, dei cassaintegrati, dei salariati. Non ci possono essere compromessi su questo».