In Messico crescono centinaia di piante di cannabis nei giardini del Senato per chiedere la legalizzazione
La semina di protesta si era tenuta nello scorso marzo e da allora – senza che la polizia si prendesse la briga di occuparsene – le piante sono cresciute rigogliose, alcune di esse superando i 2 metri di altezza: sono in tutto circa 700 piante di marijuana e stanno crescendo a pochi passi dal Senato del Messico, in un giardino pubblico.
La protesta è iniziata da un piccolo gruppo di attivisti, stanchi di aspettare che il governo messicano si decida a procedere realmente con la legalizzazione della cannabis, misura che nel Paese è stata stabilita dalla Corte Costituzionale.
Il Governo – secondo la sentenza senza pari al mondo che ha giudicato incostituzionale il proibizionismo – avrebbe dovuto approvare una legge per la legalizzazione entro il 23 ottobre 2019, ma il voto è stato rinviato più volte: prima per riscrivere il testo per “proteggerlo dall’assalto delle multinazionale” e poi con la motivazione dell’attività ridotta delle Camere a causa dell’emergenza Coronavirus.
Nel frattempo la protesta è aumentata e il parco vicino al Senato ne è diventato l’epicentro. I giovani attivisti si occupano di prendersi cura delle piante e organizzano attività e seminari: incontri di sensibilizzazione, dibattiti sugli usi della canapa, proiezioni di film e documentari. E annunciano che non se ne andranno fino a quando la legalizzazione non diventerà finalmente realtà.