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In Marocco approvata la legge contro la violenza sulle donne

In Marocco approvata la legge contro la violenza sulle donneDopo giorni, che sono diventati mesi ed anni, dopo attese, rimandi e modifiche è stata approvata la prima legge contro la violenza sulle donne in Marocco.

Molestie, aggressioni, sfruttamento sessuale o abusi verranno puniti. Il concetto di violenza viene inoltre esteso alle molestie via SMS, messaggi vocali e foto, oltre che agli abusi e aggressioni sul luogo di lavoro e lo sfruttamento sessuale. Le punizioni vengono inoltre acuite in caso di aggravanti, quali gravidanze o violenze perpetuate nel tempo e da persone nella cerchia delle conoscenze.

Presa in carico dalla legge anche la parte sulla prevenzione, oltre che programmi di sensibilizzazione e informazione sulle sanzioni e punizioni in caso di violazione della nuova norma vigente. Molestare una donna per strada potrebbe costare fino a sei mesi di reclusione e fino ad un anno chi impone il matrimonio con una minorenne.

Se da un lato la “legge Hakkauoi”, dal nome del ministro Bassima Hakkaoui che l’ha introdotta e con grande costanza seguita e promossa, porta con sé un segnale di apertura e promozione del ruolo della donna nella società marocchina, dall’altro ha mosso numerose polemiche soprattutto da parte della Associazione Democratica delle Donne del Marocco.

Di fatto la proposta di legge è arrivata all’ultima votazione modificata in molte sue parti, soprattutto non tiene in considerazione lo stupro coniugale, che nella pratica non è punibile. Rimane inoltre la criminalizzazione del sesso al di fuori del matrimonio. La chiave dovrebbe essere sempre il consenso, da ambo le parti, per compiere un qualsiasi atto sessuale; questo presuppone che venga domandato e rispettato anche un’eventuale negazione, sia questa sia fatta all’interno o meno del matrimonio. Ecco, su questo c’è da lavorarci ancor molto.

Nonostante il Marocco sia uno tra gli stati mussulmani più moderati, la parità dei sessi rimane un orizzonte lontano. Codice penale e codice della famiglia (nonostante sia stato riformato nel 2004) rimangono comunque fortemente a favore della figura dell’uomo, andando a limitare la libertà della donna.

Un passo (o forse mezzo) è stato fatto. Non rimane che proseguire!



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