In Europa le rinnovabili battono i combustibili fossili
Il 2020 ha segnato un sorpasso storico nel settore dell’energia: per la prima volta in Europa, le fonti energetiche rinnovabili hanno preso il posto dei combustibili fossili, generando nella prima parte dell’anno il 40% dell’elettricità dell’UE. Ad essere drasticamente ridotto è soprattutto l’uso del carbone che, dopo aver alimentato la rivoluzione industriale europea, non può più competere sul mercato con fonti meno inquinanti, spingendo governi e aziende a chiudere miniere e impianti a carbone.
Secondo il nuovo rapporto del think tank indipendente sul clima Ember nell’eurozona i combustibili fossili hanno generato “solo” il 34% dell’elettricità. In Spagna la produzione di carbone è diminuita del 58% nei primi sei mesi dell’anno. In Portogallo addirittura del 95%. Paesi Bassi, Austria e Francia hanno registrato riduzioni di oltre il 50%. Svezia e Austria hanno chiuso i loro ultimi impianti a marzo di quest’anno.
Sebbene la pandemia abbia agito da acceleratore, i dati europei parlano chiaro rispetto al futuro del combustibile fossile. I paesi dell’Est Europa, infatti, sono gli unici a non avere ancora un chiaro piano di chiusura dei loro impianti a carbone.