In Europa l’80% dei sequestri riguarda la cannabis, ma il consumo è inarrestabile
La nuova relazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze rende evidente il fallimento del proibizionismo sotto ogni punto di vista. Nonostante non accenni a diminuire la repressione, i consumi di sostanze continuano a salire in quasi tutta Europa, mentre le carceri sono piene di piccoli spacciatori e consumatori di cannabis, vittime del 60% di tutte le segnalazioni di reati contro la legge sulle droghe in Europa.
IL LIVELLO DEI CONSUMI DI SOSTANZE. Pur con differenze tra i vari paesi la relazione mostra in linea generale un aumento dell’utilizzo di sostanze psicoattive sul territorio europeo. Nell’ultimo anno 20 milioni di cittadini europei hanno fumato cannabis (15 milioni di questi hanno tra i 15 e i 34 anni), mentre un europeo su cento fuma cannabinoidi ogni giorno. La cannabis rimane di gran lunga la sostanza più utilizzata, anche se le droghe pesanti non hanno certo consumi trascurabili: 3,4 milioni di europei hanno consumato almeno una volta cocaina lo scorso anno; 2,1 mdma; 1,6 anfetamine e 1,3 milioni sono i consumatori di oppiacei.
L’INUTILITA’ DELLE REPRESSIONE DEI CONSUMI. I nuovi dati sottolineano l’importanza del ruolo svolto dalla cannabis nelle statistiche sulla criminalità correlata alla droga: l’80 % dei sequestri di droghe riguarda la cannabis, mentre il suo consumo o possesso per uso personale è all’origine del 60% di tutte le segnalazioni di reati contro la legge sulle sostanze stupefacenti in Europa. Esiste tuttavia una notevole differenza tra i paesi per quanto riguarda le prassi giudiziarie per i reati legati all’offerta di cannabis: per esempio, un reato commesso per la prima volta e che sia legato alla cessione di un chilogrammo di cannabis può comportare pene che variano da meno di un anno fino a 10 anni di reclusione a seconda della stato Ue all’interno del quale è giudicato.

CANNABIS E MAFIA, UNA RELAZIONE SEMPRE PIU’ STRETTA. Secondo la ricerca, i dati dimostrano come sia “aumentato il coinvolgimento della criminalità organizzata nella produzione e nel traffico di cannabis”. Quella che si nota in Europa è la crescita della produzione di cannabis (che nei decenni passati veniva principalmente importata), negli ultimi anni affiancata anche da una vasta produzione di droghe di sintesi (mdma, smart drugs, ecc.). Fattori che fanno sì che le attività di contrasto alla produzione e al traffico di sostanze siano sempre più impegnative per forze di polizia e magistrature. Ogni anno in Europa si verificano circa un milione di sequestri di droghe: di questi, ben 8 su 10 sono relativi alla cannabis (49% marijuana, 28% hashish, 3% piante), il 10% riguarda la cocaina, il 4% eroina e anfetamine, il 3% mdma.
IN EUROPA ANCORA NON SI PARLA DI LEGALIZZAZIONE. Il rapporto 2015 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze rimane ancorato ai dati, e non esprime pareri né opinioni sulle politiche verso le droghe. Tuttavia al suo interno non è difficile scorgere passaggi che paiono invitare i leader europei a seguire con maggiore interesse la nuova via che si sta sperimentando negli Usa, come in apertura di documento, dove è scritto: “Mentre le iniziative in atto nel continente americano per regolamentare la vendita della cannabis e dei prodotti a base di cannabis stanno generando interesse e dibattiti a livello internazionale, in Europa la discussione sulla cannabis rimane ampiamente concentrata sui potenziali costi sanitari associati a questa droga”.
Il testo completo del rapporto è disponibile a questo link.