In Cile è partito il più grande raccolto di marijuana legale della storia
In questi giorni è cominciato il raccolto della più grande piantagione di cannabis legale della storia. Situata in una zona rurale del sud del Cile la piantagione, gestita dalla Fondazione Daya, è costituita da circa seimila piante, dalle quali si conta di ricavare circa 1,5 tonnellate di infiorescenze entro la metà di aprile.
L’obiettivo del progetto è quello di garantire il fabbisogno medico di circa quattro mila pazienti ed avviare tre grandi studi clinici che verranno sviluppati dal cileno National Cancer Institute e da due ospedali. La ricerca è finanziata dai 20 comuni del paese e il raccolto andrà a beneficio dei pazienti che soffrono di cancro, epilessia refrattaria e dolore cronico.
Alla fine del 2015, il presidente cileno Michelle Bachelet aveva firmato il decreto che conferiva all’Istituto della sanità pubblica l’autorità per consentire e controllare l’uso di cannabis per la produzione di medicinali per uso umano. Le autorità cilene hanno mostrato così di procedere con grande rapidità verso l’effettiva applicazione della legge per la cannabis terapeutica.
Il prossimo passo del governo potrebbe essere quello della legalizzazione anche degli utilizzi ludici di canapa. La Camera del Cile ha infatti già approvato un disegno di legge volto a consentire la coltivazione di massimo sei piante di cannabis. Attualmente la legge in vigore è invece quella voluta negli anni settanta dall’ex dittatore Pinochet, che prevede sino a 15 anni di carcere per la coltivazione di cannabis.