Equity crowdfunding: investire nell’innovazione
Lanciare una startup non è facile. Per prima cosa, bisogna essere consapevoli che la concorrenza è spietata. Perciò occorre avere un’idea di business chiara e sapere come sviluppare un prodotto o servizio che risolva un problema specifico o crei valore ai potenziali clienti. Naturalmente l’imprenditore dovrà studiare il mercato e i competitors oltre a risolvere un problema ancora più grande: trovare i soldi, trovare investitori disposti a finanziare l’idea. Un tempo si trattava di convincere la banca, oggi per raccogliere i fondi si può scegliere anche l’equity crowdfunding, una strada che in Italia, anche se in ritardo rispetto ad altri paesi europei, sta lentamente prendendo piede.
Lo strumento, benché se ne parli ancora poco, è stato introdotto nella nostra legislazione già nel 2012. Si tratta di un modello di finanziamento alternativo che consente a startup e piccole e medie imprese di raccogliere capitale da parte di più investitori, attraverso un portale autorizzato dalla Consob. WeAreStarting è uno di questi. Nel 2019 l’85 percento delle campagne pubblicate sulla sua piattaforma sono state finanziate, raccogliendo un milione e mezzo di euro. Scorrere le proposte in cerca di fondi regala un’istantanea delle direttrici lungo cui potrebbe svilupparsi il nostro futuro. Ecco perché l’intervista che segue, oltre a contenere consigli per chi ha tra le mani una buona idea e non sa da dove iniziare per realizzarla e offrire spunti a chi vorrebbe investire del capitale in progetti in cui credere, è a tutti gli effetti un buon indicatore dei settori che stanno catalizzando le nostre migliori idee. Vediamo quali.
Perché un investitore dovrebbe scegliere l’equity crowdfunding?
Gli investitori, siano queste persone fisiche o giuridiche, possono investire a partire da piccole somme nelle start-up presenti sul sito, diventando socio delle stesse, ottenendo i relativi diritti patrimoniali e amministrativi che ne derivano, compresi eventuali distribuzioni di dividendi futuri o di capital gain. A tal proposito, grazie al Decreto Rilancio, gli investitori che decidono di investire in startup e piccole e medie imprese innovative possono usufruire di una detrazione fiscale fino al 50% dell’importo investito. In più, rappresenta un’opportunità per sostenere iniziative imprenditoriali italiane che sempre di più puntano ad avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
Quali sono i settori verso cui si stanno indirizzando le startup?
È necessario considerare l’attuale momento storico, caratterizzato dalla crisi che stiamo attraversando e che ci ha dimostrato che le imprese che reagiscono più velocemente e che hanno ottenuto migliori risultati in questo ultimo periodo sono quelle del settore digitale, che si occupano di servizi internet, e-commerce, produzione software. Seguono tutti i settori, dal biotech al manifatturiero, dal green al fintech. Non si tratta di un settore in particolare, bensì di realtà dinamiche con una forte ambizione di innovare nel mercato in cui operano.
Quali sono i settori potenzialmente di successo in futuro?
Sui portali di crowdfunding si osservano, fortunatamente, molte realtà di settori di frontiera quali intelligenza artificiale o cybersecurity ma anche, sempre con maggior frequenza, aziende in cui l’innovazione ha ampli margini di crescita. Le startup e le piccole e media imprese di settori come l’industriale, istruzione e sostenibilità cresceranno costantemente, anche se con tassi più bassi. Sicuramente le startup che “cavalcano” i trend dell’intelligenza artificiale, eco-sostenibilità, l’uso di tecnologia blockchain riscontreranno alla lunga migliori risultati e vantaggi. Le startup che avranno successo in un futuro, apparteranno a diversi settori, ma avranno in comune l’obiettivo di ottimizzare sempre di più le risorse e i processi, rispondendo alle esigenze dei clienti.
Quali innovazioni tra quelle pubblicate su WeAreStarting sono più promettenti nel cambiare in meglio il mondo?
Dal 2018 siamo una società benefit e puntiamo anche al raggiungimento di benefici non economici. Il 72% delle raccolte finora hanno facilitato l’ottenimento di vantaggi non monetari, in prevalenza di tipo ambientale, ma anche sociali, di innovazione o di benessere. Tra i progetti più interessanti che abbiamo proposto sulla nostra piattaforma, vale la pena di citarne alcuni, come: tecnologie per il risparmio di energia, innovazioni nella filiera agro-alimentare – soprattutto per la valorizzazione dei prodotti italiani regionali, soluzioni per il monitoraggio della salute delle persone affette da problemi cardiaci e abbigliamento per sportivi che riduce il rischio di infortuni grazie all’applicazione della biomeccanica. Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano che attualmente, perché un’impresa ottenga successo, è essenziale che questa abbia un impatto positivo sia sull’ambiente che sulle persone. Queste tipo di realtà sono quelle che cambieranno il nostro futuro, quelle che oltre al beneficio economico cercano di migliorare il benessere delle persone soddisfacendone anche i bisogni e rispettando il nostro pianeta. Ad oggi, il 36% dei progetti che sono stati finanziati sul nostro portale contribuisce alla riduzione di CO2 e degli inquinanti.
L’attenzione verso l’ambiente è una caratteristica che attrae gli investitori?
Negli ultimi anni la società si è dimostrata più sensibile alle tematiche sociali e ambientali, di conseguenza è cresciuto considerevolmente l’interesse degli investitori verso aziende che propongono servizi e prodotti in un’ottica sempre più green.
A tal proposito siamo lieti di aver potuto presentare progetti che hanno mantenuto una precisa linea di pensiero in materia di sostenibilità, mostrando un gran interesse verso tematiche come: miglior efficienza energetica, energie rinnovabili, mobilità elettrica e l’utilizzo di materiali di riciclo. Senza ombra di dubbio possiamo affermare che sono stati tra i progetti più apprezzati dai nostri utenti.
Che consigli potete dare a chi decide di mettersi in gioco con una startup?
Se e quando ci si trova a cercare capitali, bisogna mettersi nei panni dell’altra parte, tenendo a mente che i finanziatori sosterranno l’idea solo se saranno convinti che l’azienda è pronta a raccogliere successi. Insomma, è necessario avere dei piani ben strutturati, essere resilienti per superare ogni difficoltà e chiedersi costantemente come rendere migliore il proprio business.