In Bhutan il pene porta bene!
La prima cosa che abbiamo notato salendo sul furgone con Sonam e Ghelè, fu un enorme fallo di legno dipinto appoggiato davanti al cambio. La seconda un pene più piccolo, sempre decorato, appeso allo specchietto retrovisore. Dopo l’imbarazzo iniziale, abbiamo chiesto spiegazioni. E così abbiamo scoperto che in Bhutan il fallo maschile è considerato di buon auspicio, un simbolo che, oltre a rappresentare la fertilità, protegge chi lo espone dalle invidie e dalle energie negative degli altri.
La massima espressione di questa cultura l’abbiamo vista nei dintorni di Punaka, l’antica capitale, nel villaggio che sorge prima del Tempio della fertilità. Le pareti delle case sono decorate con grandi falli dipinti e alcuni negozi vendono souvenir che rappresentano l’organo sessuale maschile in ogni modo: come portachiavi, candela, medaglione, statuetta di varie dimensioni, fino anche ad una rappresentazione fallica a mo’ di aereo, con tanti mini peni come missili.
Il Tempio è stato fondato secoli fa dal Monaco Pazzo, arrivato dal Tibet professando la dottrina buddista a modo suo, visto che beveva alcol e aveva molte donne. Nel tempio è pieno di testimonianze di coppie di tutto il mondo che, arrivate qui come ultimo tentativo per risolvere la propria infertilità, sono riuscite successivamente ad avere il bambino che tanto desideravano.