Ill Bill – The Grimy Awards (recensione)
L’hype per questo quarto album di Ill Bill era oltre il livello di guardia da un bel po’ di tempo. Quando le prime tracklist con featurings e produttori sono apparse sul web, era lecito aspettarsi un botto clamoroso. ”The Grimy Awards” è un ottimo disco, ma non siamo di fronte a quel classico che era giusto aspettarsi. Il suo predecessore “The Hour Of Reprisal” era un gran bel disco, parzialmente rovinato dalla voce di Bill, che in quel periodo pensava di essere più un cantante metal che un rapper mortifero. Seguì qualche critica, ed il fratello maggiore di Necro è infine tornato alla sua “classica voce” ed al suo flow tagliente. Nonostante questa buona notizia, c’è qualcosa che non funziona in “The Grimy Awards”.. forse è la presenza di alcune tracce “senz’anima”, o magari la disposizione dei brani nella tracklist: la seconda metà del disco è letteralmente esplosiva, a differenza della prima.
“Paul Baloff” (tributo al cantante trash-metal), “How to Survive the Apocalypse”, “Acceptance Speech” (con dedica di Bill alla sua famiglia e alle sue fonti di ispirazione) sono tracce che lasciano poco o niente. Idem si può dire del singolo “Truth” con base bella ma stucchevole di Pete Rock, con buona pace dell’ottima prova del leader dei defunti Non Phixion. Bill ci mette il cuore in ogni pezzo, ed è fantastico in “Exploding Octopus” (biografia non autorizzata di Ted Kaczynski, meglio noto come Unabomber), nel ricordo strappa-lacrime di Uncle Howie in “When I Die” (ottimamente remixata da Pete Rock), o nella durissima “Canarsie High” in cui l’mc di Brooklyn denuncia la situazione del quartiere in cui è cresciuto, con liriche di grande impatto. La quarta canzone-dedica del disco è per l’immenso dj dei GangStarr: in “World Premier” Bill esalta la carriera del leggendario DJ Premier, ripercorrendo i suoi successi e le loro collaborazioni, il tutto su base spettacolare di Preemo. Puro Hip-Hop, poco da aggiungere. Menzione speciale per “Power” in cui DJ Muggs confeziona un beat su cui qualsiasi mc potrebbe scatenarsi. Se poi questi sono O.C., Cormega e lo stesso Bill c’è da divertirsi.. ottima la prova dei due ospiti al microfono. Molto belle anche “Forty Deuce Hebrew”; “120% Darkside Justice” con i Jedi Mind Tricks a proprio agio sul beat gotico di C-Lance; “L’Amour East” con il buon intervento di Ayatollah dietro le macchine. Il punto più alto del disco è però “Severed Heads Of State”. Non si tratta certo di una traccia adatta a tutti, ma la base di El-P è di quelle che solo Jaime Meline può fare, ed anche la sua prova al microfono è terrificante. Bill viaggia sul beat e i due timbrano il miglior pezzo dell’album.
Tagliando quei 3-4 pezzi inutili, “The Grimy Awards” avrebbe avuto ben pochi rivali quest’anno. E’ il degno successore di “The Hour Of Reprisal”, i fan di Bill lo adoreranno e per gli altri ascoltatori si tratterà di un disco solido da cui estrarre quelle 6-7 tracce da caricare sul lettore mp3.
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Dario De Lisa