Il volo magico di Ugo Leonzio: torna in libreria un testo imperdibile sulle droghe
C’è voluto oltre mezzo secolo per vedere la ristampa de “Il volo magico” tornare ora in libreria per Il Saggiatore. Una pietra miliare e, una volta tanto, prodotto italiano Doc che spazia a tutto campo nell’universo di “queste divine sostanze”, apparso nel 1969 presso Sugar ma presto andato fuori catalogo e assolutamente introvabile. È una concisa, appassionata e documentata “storia generale delle droghe”, come recita appropriatamente il sottotitolo, un pamphlet obbligato per la nascente controcultura nostrana di allora a cavallo tra psichedelia e misticismo. E che oggi si conferma la migliore esposizione disponibile in lingua italiana – sia per i novizi e i curiosi della materia sia per chi, come il sottoscritto, la riassapora adesso dopo averla scoperta da adolescente.
Va ricordato che Ugo Leonzio, eclettico saggista, regista/sceneggiatore teatrale e animatore radiofonico (con Rsi e Rai) di origini milanesi, è scomparso nel maggio 2019 a 78 anni, lasciandoci anche una brillante rivisitazione de “Il libro dei morti tibetano” (1996) e alcuni intriganti romanzi. In questo caso, ovviamente c’era bisogno di aggiornare qua e là. In primis rispetto alle sostanze psichedeliche, lucchettate ufficialmente in tutto il mondo proprio in quegli anni, nel 1971, ma che negli ultimi tempi hanno visto un ritorno di fiamma soprattutto nella ricerca scientifica e le terapie per la mente. A questo ci pensa l’inedita prefazione di Agnese Codignola, già autrice di un recente trattato sull’Lsd. Ma è l’idea portante di tutto il libro – il percorso inesauribile dell’homo sapiens alla ricerca del divino, il dissetarsi alla fonte di quel tutt’uno che è l’universo interiore-esteriore – a guidarci nei meandri della storia e della cultura umana esplicitatasi in simbiosi con lo sviluppo di Gaia, il pianeta terra (almeno così è stato fino all’altro ieri, in termini evolutivi).
È innanzitutto il lessico visionario e preciso dell’autore a portarci in volo dal soma alla mandragora, dall’oppio agli allucinogeni, dallo yajé all’amanita muscaria, passando per il betel, la cannabis e chi più ne ha più ne metta. Un sentiero da assorbire con purezza d’animo, per ritrovarsi nel bel mezzo di un vero e proprio trip tra pozioni, polveri, miscele, estratti che hanno accomunato streghe, sciamani e sacerdoti delle più diverse culture ed epoche. Fino ad abbracciare Aldous Huxley, Albert Hoffman e gli altri pionieri dell’era lisergica che hanno contribuito a spalancare le porte (della percezione) verso l’odierno Rinascimento Psichedelico. Fra testi sacri e osservazioni antropologiche, dati scientifici e materiali letterari, il libro ci offre così un quadro completo delle sostanze e delle annesse pratiche socioculturali lungo i secoli, al di là di facili demonizzazioni o celebrazioni. E pur nell’assenza quantomeno di una bibliografia aggiornata, “Il volo magico” non la smette di stupire, di spiegare, di informare. Proprio quello di cui c’è bisogno qui e ora. Grazie davvero Prof. Leonzio!