Il villaggio della birra
Immaginate di viaggiare rimanendo nello stesso posto. È ciò che succede ai festival della birra internazionali, ed al Villaggio della Birra, uno dei più importanti della scena craft italiana, si arriva molto lontano, respirando però un’atmosfera familiare e conviviale. Birrifici di rilevanza internazionale condividono lo spazio con microbirrifici dello stivale, con prodotti altrimenti introvabili, se non direttamente nelle terre lontane in cui si trovano, in un contesto rurale, visto che il tutto si svolge nella bellissima Rapolano Terme (Si). Tante le birre provate, tante le sorprese e le conferme. Ne segnalo alcune.
Misery Beer Co. è il nome che ha conquistato la scena, e soprattutto i nostri palati. Birrificio di Harzè (Liegi), lo stampo è quello belga, ma in chiave moderna, azzardando accostamenti naive, come la Saison Noire, saison con malti scuri, e aggiunta di basilico e scorza d’arancia. Una bevuta vellutata, equilibrata, con le parti tostate e quelle dolci e acidule a inseguirsi, e una freschissima nota di basilico al naso.
Altro birrificio protagonista è Jackie O, di Athens (Ohio), con una splendida Cool Beans, Golden Ale con aggiunta di caffè: bevuta semplice, elegante, con parte maltata in evidenza, e una leggera nota di caffè a incuriosire il palato.
Rimanendo nei nostri confini, da segnalare il sempre ottimo Extraomnes di Schigi, con una Guld in formissima (saison con mango) e la costante Barley di Cagliari, con la sua BB10, incredibile Italian Grape Ale con uve Cannonau. Cheers!
Michele Privitera
Titolare de “Il Pretesto Beershop” di Bologna