Il viaggio del principe – Jean-François Laguionie e Xavier Picard
La trama di questo lungometraggio d’animazione adatto a ogni fascia d’età è presto detta: il principe di una popolazione di scimmie antropomorfe si ritrova prigioniero in un mondo dominato da altri primati, evoluti e convinti della propria superiorità. Quello che ne risulta è uno scontro di civiltà che si presta a diventare una riflessione sul destino dell’umanità e sui limiti della conoscenza.
“Il viaggio del principe” è un film che non si presta a fraintendimenti o a duplici letture; è chiaramente animato da una passione per l’antirazzismo, l’anticapitalismo e l’ecologismo: c’è la grande città costruita strappando terreno alla foresta, c’è la supremazia della scienza sull’istinto e c’è il pregiudizio sui nostri simili, ma “diversi”. In un bambino e nei suoi genitori, due accademici mossi da un approccio più aperto e dubbioso nei confronti dell’altro e della conoscenza tanto da essere allontanati dalla comunità scientifica per aver osato credere nell’esistenza di altre civiltà, è riposta la speranza verso un mondo più inclusivo e pacifico. Così Laguionie, uno dei maestri indiscussi dell’animazione francese, ha realizzato una sorta di ideale prosecuzione di “Scimmie come noi”, del 1999, chiudendo in qualche modo il cerchio.