Il Tramadolo è la droga dell’Isis? No, è solo l’ennesima bufala dell’informazione italiana

Sequestrato al porto di Gioia Tauro un carico di Tramadolo diretto in Libia: è la droga dei terroristi. Nessun quotidiano italiano né nessuna Tv si è lasciata sfuggire la notizia. Tutte hanno affermato, senza alcun dubbio, che le pasticche di Tramadolo sequestrate servivano ai “tagliagole” islamisti per infondergli coraggio nelle battaglie e negli attentati.
Ma è veramente così? Come al solito ai giornalisti nostrani sarebbero bastate poche ricerche per evitare l’ennesimo sensazionalismo inutile: si da il caso che il Tramadolo, sia un farmaco antidolorifico oppiaceo venduto in tutto il mondo compresa l’Italia, senza la ricette rossa (quella riservata ai farmaci stupefacenti) e prescrivibile dal medico con semplice ricetta bianca. È un buon antidolorifico, indicato specie nei casi di dolore molto acuto, e strutturalmente simile alla Venlafaxina, un farmaco utilizzato come antidepressivo. Il Tramadolo è venduto in tutto il mondo, e in Italia contengono il medesimo principio attivo molti antidolorifici di uso comune: Fortradol, Contramal, Tramadolo Viatris, Tramadolo Hexal, Tramalin.
Non c’entra nulla con il Captagon, nonostante il quotidiano più venduto in Italia, il Corriere della Sera, abbia affermato che sono la stessa cosa. Il Captagon – anch’esso definito la droga della jihad nei mesi passati, anche se utilizzato innanzitutto dai marines americani – è un composto derivato dal legame tra amfetamina e teofillina. Quindi un eccitante, l’esatto contrario del Tramadolo.
Insomma, in Calabria è stato sequestrato un ingente carico di antidolorifici di contrabbando, diretto dall’India verso zone di guerra (il carico era infatti in partenza verso la Libia), dove ogni giorno gente rimane ferita in combattimento e ha quindi bisogno di antidolorifici potenti. Non c’è molto da stupirsi. È quindi logico ipotizzare che il Tramadolo sequestrato servisse appunto per alleviare il dolore dei feriti, anche perché i suoi effetti collaterali sono sonnolenza e diminuzione dell’attenzione, non certo molto indicati per chi deve combattere o compiere attacchi terroristici.
Il Corriere della Sera nel suo articolo scrive anche che l’uso del Tramadolo è particolarmente diffuso nella striscia di Gaza, in Palestina. È vero, ma non certo per il motivo che sostengono i suoi “giornalisti”: quello di dare coraggio ai kamikaze. Basta consultare uno dei report in lingua inglese che trattano in modo serio la questione (ad esempio questo) per apprendere che in Palestina il Tramadolo è usato specialmente dai giovani come antidepressivo e oppioide, cioè per alienarsi e dimenticare una realtà quotidiana fatta di povertà, mancanza di prospettive e occupazione militare. Tra i più acerrimi nemici del Tramadolo in Palestina, infatti, vi sono proprio i gruppi della resistenza palestinese che ritengono che il suo uso allontani i giovani dall’azione rendendoli apatici.
Insomma, per concludere si può dire che Il Tramadolo sembra aver avuto come unico effetto quello di aver ulteriormente annebbiato le menti delle redazioni dei media mainstream italiani, cadute senza dignità professionale nell’ennesima fake news.