Il tè arriva in Inghilterra
Quando Caterina di Braganza del Portogallo giunse in Inghilterra nel 1662 per sposare Carlo II, portò con sé un oggetto destinato a cambiare le abitudini degli Inglesi: una cassa di tè. La leggenda racconta che la cassa di tè servì a promuovere il consumo della bevanda esotica nelle classi dell’alta società. La storia racconta invece che già prima del 1662 il tè era noto in Inghilterra dove era entrato nel XVII secolo attraverso i commerci tra Europa e Cina.
La caffetteria, accessibile solo agli uomini, fu il punto di partenza per la diffusione del tè in Inghilterra. Thomas Garway, titolare della caffetteria a Exchange Alley, fu il primo a vendere e servire il tè in Inghilterra nel 1657. Per incentivare il consumo della nuova bevanda Garway fece preparare un opuscolo promozionale cha descriveva il tè ma anche le attrezzature per degustarlo.
Nelle case degli inglesi, oltre che bevanda da consumare in famiglia, il tè era considerato un rimedio contro i malanni e la sua gestione rientrava nei compiti della padrona di casa.
La madre di famiglia custodiva la chiave della scatola del tè come segno di comando, tale situazione restò immutata fino al XIX secolo, quando la responsabilità passò alla governante.
Nel XVIII secolo le signore più alla moda si ritrovavano nelle rispettive case per bere tè e conversare. Prima di allora le donne godevano di poca libertà sociale ed erano spesso isolate; l’apparizione della bevanda analcolica segnò per loro la possibilità di riunirsi e socializzare.