Il sindaco di Barcellona ordina la chiusura di 49 cannabis social club
Il consiglio comunale di Barcellona ha ordinato la chiusura immediata di 49 dei 145 cannabis social club (Csc) della città. Questi ordini sono stati notificati tre giorni fa, a seguito di un’operazione di polizia, che nei giorni scorsi ha ispezionato tutti i club cannabici della capitale catalana. A tredici club sono stati immediatamente posti i sigilli da parte delle autorità per “gravi inadempienze”, mentre i restanti dovranno chiudere e sanare le irregolarità riscontrate prima di poter eventualmente ottenere il permesso di riaprire.
LE MOTIVAZIONI DEGLI ORDINI DI CHIUSURA. Secondo le autorità municipali i controlli avrebbero evidenziato come alcuni tra i Csc funzionavano come veri e propri centri di vendita di marijuana, mentre in realtà non vi dovrebbe essere scopo commerciale. Altre irregolarità riscontrate sono il fatto di concedere cannabis anche ai non iscritti, la somministrazione di alcolici e la sospetta distribuzione di altri tipi di droga oltre a quelle leggere. Inoltre alcuni club facevano pubblicità online alla loro attività o distribuivano volantini pubblicitari ai turisti.
L’ASSOCIAZIONE DEI CSC CONTRO LA DECISIONE. La Federazione dei cannabis social club della Catalogna in un comunicato ha bollato l’operazione come “ingiusta ed arbitraria”, accusando il consiglio comunale di stare in realtà attuando una “strategia per porre fine all’esperienza dei Csc”. Inoltre uno dei club colpiti dall’ordinanza, il club 420, ha annunciato tramite il proprio avvocato di voler impugnare l’ordinanza di chiusura in quanto il comune nell’emetterla avrebbe oltrepassato le sue competenze, visto che solo la magistratura dovrebbe avere il potere di ordinare la cessazione di un’attività.