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Il settore canapa scrive al ministero dello Sviluppo Economico: “Vogliamo essere tutelati”


Il settore canapa scrive al ministero dello Sviluppo Economico: “Vogliamo essere tutelati”

La prima reazione del settore della canapa, dopo le recenti polemiche innescate da Salvini che ha prima sostenuto che un cannabis shop su due sia dedito allo spaccio e poi che aveva intenzione di chiuderli uno per uno, è stata quella di scrivere una lettera a Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico.

La lettera è stata inviata oggi dall’avvocato Giacomo Bulleri per conto di diverse realtà di settore che l’hanno firmata e sottoscritta (vedi l’elenco in fondo). Nel testo, dopo aver spiegato che il punto di partenza è la legge approvata nel 2016, che prevede una filiera e quindi sia produzione che commercializzazione, la lettera passa a spigare come il settore agricolo in generale possa beneficiare della coltivazione di questa pianta in diversi settori, e come tutto il paese possa attrarre investimenti in questo settore.

Viene infatti fatto notare che:“Il settore agricolo ha mostrato un grande entusiasmo per la coltivazione della canapa quale coltura in grado di produrre una redditività ben superiore ad altre colture agricole tradizionali. Grazie alla canapa molte aziende si sono salvate dal fallimento, alcune sono riuscite ad onorare la rottamazione delle cartelle esattoriale, altre ancora hanno potenziato le proprie strutture e la produzione agricola”.

Il passaggio principale è quello successivo, in cui la richiesta al vicepremier è la seguente: “Non freni lo sviluppo economico stesso e quale capo politico del partito di maggioranza di governo, impedisca che pregiudizi ingiustificati ed istanze politiche – che peraltro perseguono finalità non chiare e contraddittorie – prendano il sopravvento sulla legalità e sulla Giustizia. Diversamente, le conseguenze per molte persone sarebbero gravissime con la chiusura di aziende e la perdita di posti di lavoro e l’ulteriore recessione soprattutto in ambito agricolo”.

Perché la canapa non è solo cannabis light: “Parliamo di un mercato per cui a livello europeo è stimato un volume d’affari di circa 36 miliardi di euro entro il 2021 e che, grazie alla L. n. 242/2016,(pur non avendo mai ricevuto gli aiuti economici contenuti nella stessa) siamo riusciti a porre le basi per trattenerne in Italia almeno 1/3 anticipando la concorrenza degli altri Paesi UE (Francia e Germania in primis)”.

Qui sotto l’elenco degli attuali sottoscrittori della lettera. La sottoscrizione è chiusa perché la lettera è già stata inviata, chi volesse partecipare alle prossime azioni può scrivere direttamente a: [email protected].

Amministrazione Jure S.r.l.
Associazione Canapa Sativa Italia
Associazione Canavese Canapa
Associazione Culturale Gli Amici di Nonna Canapa
A.S.A.A.C. – Associazione Sindacale Autonoma Coltivatori, Lavoratori e Lavorazioni Canapa Azienda Agricola Bertoneri Emanuele
Azienda Agricola Botanica Urbana
Azienda Agricola Canapa Sativa srl
Azienda Agricola CBD Gargano srl
Azienda Agricola Davide Galvagno
Azienda Agricola La Cascinetta
Azienda Agricola Sanchez Hernandez Dolores
Azienda Agricola Terra delle Erbe
Associazione TARA
Canapa Caffè Associazione
CBD Evolution srls
Consorzio Nazionale Tutela Canapa
Cooperativa Esercenti Canapa Italiana
Coordinamento Nazionale Growshop
Easy Joint Project S.r.l.
Federcanapa
Green People sas
Green Pork srl
Hemp Evolution srls
Hemp Orio
Made in Canapa
Metalinea srl
Monkey Weed
My Joy – Mia srl
Sativa Piemonte Società Cooperativa Agricola
Semimatti BDOG Orino di Moscatelli Marco
Zenfarm



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