Il Salento scopre nella vendemmia le frontiere del nuovo turismo
L’Italia è uno straordinario ricettacolo di ricchezze e mobilita ogni anno folle di turisti. Eppure qualcosa da scoprire esiste sempre: per esempio l’intelligente formula con cui in Salento si prepara a declinare l’enoturismo in una nuova tipologia di viaggio.
Si tratta del cosiddetto “turismo esperienziale”: un’inedita proposta che invita il turista a partecipare direttamente ad alcune fasi della vendemmia, spogliandosi dei panni di spettatore e fruitore esterno per entrare direttamente in medias res, cioè in un rapporto diretto e viscerale.
Quello offerto è quindi un viaggio che ripropone nel più che fertile settore vinicolo ciò che di fatto da qualche anno capita già nel ramo della raccolta delle olive: pare siano infatti molti gli svedesi e i turisti provenienti dal nord Europa che scendono in Italia per partecipare alla raccolta delle olive e tornare poi in Scandinavia con il proprio orcio d’olio, rigorosamente home made.
Promuovere lo sviluppo del turismo esperienziale per il Salento significa infatti da una parte spingere nel senso della destagionalizzazione dei flussi turistici, dall’altra offrire nuove opportunità lavorative che partano direttamente dal territorio e da un rapporto rinnovato con la terra.