Il sale con THC per “condire” tutte le pietanze: l’ultima frontiere della cannabis americana
Gli inventori di Ripple Stillwater, dovranno aver pensato che bello sarebbe se bastasse un salino per condire di THC le pietanze.
Assumere THC tramite infusi tra cannabis ed alimenti non è un metodo molto diffuso, forse per la sua poco praticità, ed ecco perché Ripple ne facilita l’ingestione.
Essendo i cannabinoidi lipofili, ovvero si legano con più facilità ai grassi saturi, la sintesi avviene tramite l’olio di cocco successivamente essiccato e confezionato. Sono tre le tipologie create: indica, sativa e CBD, quest’ultima ha una concentrazione pari tra THC e CBD. Per completare l’offerta ogni prodotto può contenere 5mg o 10 mg di THC.
Posto che la reazione all’assunzione è del tutto personale, per i 5mg l’effetto pare essere di rilassamento, mentre coi 10 mg il paragone che viene suggerito è quello di un joint. Scientifici invece sono i punti in cui il THC viene messo in circolo, ovvero sotto la lingua, attraverso il fegato e le pareti dell’apparato digestivo, generando una reazione in tempi brevi, circa 15/30 minuti.
L’infuso più conosciuto è senz’altro il burro che però tende a modificare il sapore delle pietanze e non sempre in modo piacevole. Inoltre se si volesse fare da soli il processo può essere lungo e un pò laborioso. Ripple essendo in polvere può essere aggiunto in qualsiasi ricetta o anche disciolto all’interno di liquidi senza particolari precauzioni di sorta.