Il ritorno di Giovanardi: la cannabis light è una droga che va fermata subito
Non ha più alcun incarico pubblico, non è più parlamentare, ma Carlo Giovanardi, come fosse un disco rotto, non può evidentemente smettere di condurre la propria cieca e furiosa battaglia contro la cannabis. E ora si scaglia anche contro quella a contenuto legale di THC che per lui, ci avrebbe stupito il contrario, è da considerare comunque una pericolosissima droga da combattere con le armi di sempre: repressione e proibizionismo.
“Il ministero della Salute deve emanare immediatamente un’ordinanza per fermare la proliferazione dei negozi e sequestrare i prodotti” a base di cannabis, ha dichiarato in una intervista al Resto del Carlino.
A Giovanardi i negozi che vendono prodotti legali a base di canapa non vanno proprio giù. E non solo per ciò che commerciano, quanto soprattutto perché concorrono a riabilitare nell’opinione pubblica l’immagine della canapa, con sempre più persone che imparano a vederla per quello che è: non una droga, ma una pianta dalle mille risorse.
Un progresso che ovviamente non può essere digerito da chi ha fatto dell’oscurantismo più becero la propria bandiera politica. “Si stanno aprendo questi negozi per dare un’ulteriore spinta alla liberalizzazione della cannabis attraverso un’offerta che, sia pure formalmente vietata ai diciottenni, fa apparire ai ragazzini normale l’uso delle sostanze”.
Naturalmente nella redazione del Resto del Carlino non hanno minimamente provveduto a ribattere in nessun modo alle affermazioni deliranti di Giovanardi. Eppure non gli dovrebbe essere difficile, visto che l’articolo da loro pubblicato sul “fenomeno dei grow shop” dimostra come siano lettori della guida “Magica Italia” prodotta da Dolce Vita, dalla quale hanno preso le cifre sul fenomeno (tra l’altro omettendo di citarla come deontologia professionale prevederebbe). La prossima volta sarebbe buona cosa se perdessero qualche minuto per apprendere qualche nozione di base sul tema, magari cominciando a capire la differenza più facile di tutte: quella tra canapa e “marijuana”.