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Il rap italiano alle urne

Siamo alle battute conclusive della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche dei prossimi 24 e 25 febbraio. Ne avrete sentite tantissime, probabilmente sarete stanchi e annoiati delle solite promesse e delle solite opinioni. Noi di myHipHop.it siamo andati oltre: abbiamo chiesto ad alcuni tra i rapper più influenti della penisola il proprio parere in merito. Sinceramente, non ci aspettavamo l’alto numero di adesioni: in tanti hanno accettato di esporsi, sintomo di grande responsabilità in questa delicata fase storica del nostro Paese. Seppure non siano artisti “militanti”, i rapper che hanno risposto positivamente al nostro appello hanno da sempre intessuto i propri testi di questioni sociali che inevitabilmente si legano al campo politico: dunque può risultare utile ed interessante approfondire sulla questione. E, magari, grazie all’opinione del proprio rapper preferito riuscire anche a fugare qualche dubbio. Noi speriamo di farvi cosa gradita. Ringraziamo gli artisti che hanno partecipato: Danno, Masito, Mastino, Kento, Blo/B, Er Costa, Il Turco, Michel, Brain, Mani Pulite, Mastafive, Maury B, Domasan, Soulcè, Maxi B, Chef Ragoo, Ekspo, Dj Argento e Don Diegoh.

dannoDANNO: Io a febbraio andrò a votare. Si, lo so che oggi fanno praticamente tutti schifo e che il sistema è sbagliato e andrebbe riformato radicalmente, e so bene che l’intera classe politica ha dimostrato da tempo di essere incapace (e spesso anche indegna) di governare questo paese. Eppure andrò a votare. Perché? perché non ci credo al fatto che sono “tutti uguali”. Non è vero. Non sono tutti uguali e ce ne sono alcuni che mi fanno molto più schifo di altri. E non voglio più vedere le loro brutte facce. Non voglio che a governarci ci sia ancora Berlusconi e la sua banda di amici leghisti, fascisti (del primo, del secondo e del terzo millennio) e predoni di ogni sorta. Questa gente non mi piace, non mi è mai piaciuta e non più vederla al governo. Per questo andrò a votare

masitoMASITO: A breve ci saranno le elezioni, come ogni volta la maggior parte delle persone che conosco e che sento parlare dell’argomento diranno che non si sentono rappresentate dai politici e non andranno a votare. Lo dicono quasi con fierezza, come se il “non voto” fosse di fatto una preferenza; altri dicono che scrivono “fanculo” sulla scheda o cose del genere, ma io la penso in un altro modo. Tutti quelli che non votano lasceranno decidere gli altri; i vecchi, che spesso votano a destra o votano Lega, alle urne ci vanno e come, ci vanno con le stampelle o con l’ossigeno attaccato perché hanno visto la guerra, hanno conquistato il voto e hanno capito l’importanza che ha, anche se poi votano quello sbagliato. Il risultato è che vincono loro, decidono per noi; ho sempre votato e sempre a sinistra perché sono le mie idee, democrazia e libertà, e anche se quelli che ci stanno ora non valgono nulla voterò loro, il male minore piuttosto che astenermi e dargliela vinta. Non scendo in particolari perché ognuno ha le sue idee ma per carità non facciamo che rieleggono di nuovo quel verme di Berlusconi, pensatela come vi pare ma diamo speranza a questo paese, che siamo noi. Io voto!

mastinoMASTINO: Come ogni anno in cui si vota arriverò in cabina elettorale con grossi punti di domanda sulla testa. Poche certezze. Ad esempio ho la certezza che non voterò nessuno di quelli che già ci ha governato negli anni passati (anche se ad un primo sguardo potrebbe sembrare impossibile). So ad esempio che andrò a votare e che non farò scheda nulla per non regalare un voto a quelli che non voglio che ci governino. So che non rinuncerò al voto davanti al seggio della mia sezione (si, c’è anche questa sconosciuta possibilità) perché poi ci scommetto un dito che arrivano i militari o si riprendono tutto i soliti noti. Quindi per chi? o semplicemente perché? No, non è che partecipare poi ti fa acquisire “più diritto di lamentarti” rispetto a chi se ne batte le balle. E’ che proprio è un tuo dovere verso te stesso prenderti la responsabilità di fare una scelta. Una NON scelta regala scelte agli altri e in questo caso, abbiamo già regalato troppo. Ora vediamo di riprenderci qualcosa. Una dignità ad esempio…

kentKENTO: Mi è stato abbastanza difficile prendere una posizione precisa in merito a queste elezioni politiche: non credo che mettere un segno dentro una scheda sia l’unico modo di fare politica né mi sento di biasimare chi deciderà di esercitare il proprio diritto di voto tramite un’astensione consapevole. Del resto ricordo bene il celebre passaggio di Lenin sul ruolo dei rivoluzionari nei confronti delle istituzioni borghesi: bisogna «smascherare questo (tipo di) governo, invece di rivendicare – cosa inammissibile e che crea illusioni – la possibilità che esso, governo di capitalisti, cessi di essere imperialistico.» Per quanto mi riguarda – dopo una bella riflessione – ho alla fine scelto di votare Rivoluzione Civile, ben consapevole che non è il “mio partito” e che ha al suo interno una cifra poliziesca e giustizialista che per molti è plausibilmente inaccettabile (per non parlare di qualche candidato parecchio discutibile). La mia scelta si basa sul programma della lista, in massima parte condivisibile, e sulla speranza di riuscire a riportare qualche compagno in Parlamento, dopo lo sciagurato “sfondamento a sinistra” di Veltroni. Qualcuno, appunto, che non sia la stampella dell’ennesimo governicchio post-democristiano, ma che aiuti a smascherarlo dall’interno dell’Istituzione stessa.  Tra l’altro ho notato con piacere che a sinistra (e non solo in Rivoluzione Civile) ci sono alcuni giovani candidati calabresi molto preparati sparsi su tutto il territorio nazionale, ne cito quattro andando da Nord a Sud: Celeste Costantino (SEL Piemonte e Liguria), Daniela Sgambellone (Riv. Civ. Toscana), Danilo Barreca e Michele Conia (entrambi Riv. Civ. Calabria). Si tratta di ragazze e ragazzi seri e in gamba che, se eletti, faranno sicuramente del bene, anche se non invidio i mal di pancia che sicuramente li aspetteranno a Montecitorio.

blo bBLO/B: Parto da un concetto fondamentale: votare è un diritto, uno dei pochi che abbiamo. Ok, “fanno schifo tutti”. Vero, ma come sempre generalizzare è la cosa più sbagliata da fare in QUALSIASI campo. Quindi, che tu voglia votare qualcuno o anche nel caso contrario, è un dovere recarsi ai seggi. Nel secondo caso si può annullare la scheda, per esempio io ho votato Diego Armando Maradona per due elezioni di fila. In questo modo il dissenso è documentato, non esprimere il tuo voto non serve a nulla. Non serve a nulla lamentarsi a posteriori di una scelta che hai delegato a chi è andato al seggio elettorale. Io voterò facendo una scelta rischiosa (M5S), ma che potrebbe perlomeno mandare via una buona fetta dei soliti noti dal nostro molto poco onorevole parlamento (con la p minuscola). Per me, ora come ora, questa è la necessità principale. UN RICAMBIO, a tutti i costi.

costa

ER COSTA: Ovviamente andrò al seggio elettorale, ma annullerò la scheda e farò mettere a verbale che il mio voto non lo do a nessuno, perché non essendoci nessuno che mi rappresenta, nessuno lo merita. Certamente è importantissimo recarsi ai seggi per votare, e nel caso come me non si intenda regalare il voto a nessuno, è importante pretendere che sia messo a verbale facendo sì che non possano fare nessun “magheggio” a scheda bianca.

turcoIL TURCO (GDB): Appartengo a una generazione che non crede alla politica e che ormai non ha più speranze in proposito. Penso che sia tutta la stessa cosa e non saprei sinceramente chi votare, l’unica cosa che posso consigliare è di non farsi prendere in giro e di informarsi quanto più possibile in modo da avere un quadro della situazione un minimo più chiaro, ma la fiducia alla classe politica io non la do e penso che nemmeno il resto del popolo dovrebbe.

MICHELMICHEL (METROSTARS): votare per me significa “dico la mia, partecipo nel mio piccolo alla democrazia”, in parole povere se non voti, dopo non lamentarti della situazione. Discorso “da che parte stare”: ognuno sceglie da che parte stare, io non mi permetto giudizi, la base è il rispetto e il vivi e lascia vivere. Anch’io nonostante tutto credo che ci sarà sempre e comunque una stretta cerchia di potenti che amministrano il potere e cercano di plasmare la società secondo i propri dettami, votare è fargli sentire la nostra voce. Per gli scettici concludo concludo con una frase di Mark Twain che per me la dice lunga: “Se votare contasse davvero qualcosa, non ce lo lascerebbero fare”. Finché potete, fatelo: votate!

brainBRAIN (FNO): Devo essere onesto, ero titubante sullo scrivere qualcosa in merito, ma preferisco farlo.. almeno saprete come la penso. Beh io penso che votare sia importante, o meglio sarebbe importante in un sistema in cui la democrazia conta ancora qualcosa. La verità è che penso che bisognerebbe dare il proprio voto a qualcuno che ci rappresenti. E purtroppo, nessuno mi rappresenta. E in più penso che chiunque vada su scelte che penalizzano sempre i soliti, e sempre i soliti pagheranno. La mia vita la potrei dare in mano a mia figlia, di certo non a una persona che non conosco. La tristezza più grande che può darmi sto mondo, è pensare che un branco sia comandato da pochi disonesti. E che il branco abbia smesso di credere alla vita al punto di non unire le forze per sconfiggere, ma di brucare il proprio centimetro di terra in silenzio. finché c’è da mangiare. Ci sarà da mangiare oggi, ma non domani. Ricorda, sei tu il padrone della tua vita e non loro.

manipuliteMANI PULITE: “Né destra né sinistra la nostra militanza non è rossa né fascista”. Parlare di elezioni per noi è come parlare di Sanremo. Nessun televoto ha mai cambiato gli equilibri del mercato discografico e lo stesso avviene in politica. Riguardo alle elezioni 2013 bocche cucite, non facciamo previsioni e non solo per ragioni di par condicio… Abbiamo registrato un disco che mette a nudo il re nel suo complesso e ci pare riduttivo rapportarci al mero teatrino della politica di oggigiorno. Noi siamo più attirati dalla realpolitik, quella che si fa dopo le elezioni. Vorremmo comunque portare i nostri beneamati compatrioti a considerare una nuova forma di politica dal basso. In un mondo nuovo, simile al folle sogno di Aldous Huxley, pensiamo sia opportuno un ritorno alle origini: “Niente banche, niente gangster, niente bande solo tribù” (B.o.b.o Cracksy). S/fortunatamente “la verità in Italia non la vuole mai nessuno” (Busy Nani).

mastaMASTAFIVE: Abbiamo una opportunità importante ogni volta, esprimere un parere, una preferenza, scegliere cioè chi o quale coalizione ci debba rappresentare dandogli i poteri esecutivi con il nostro voto. Non sono apolitico, tantomeno politicizzato: so in coscienza di avere una possibilità e sicuramente non la spreco perché qualcuno non è onesto. Purtroppo dovessimo buttarla sull’onestà o sul fidarsi non ci sarebbe nemmeno motivo di leggere queste parole. Il sistema come lo conosciamo noi è di base sbagliato e questa politica del 1800 non è adeguata per un mondo che è nel 2013: i mezzi per cambiare il sistema ci sono, nel sistema ci devi entrare, capirne i meccanismi e, soprattutto, sviluppare risposte e soluzioni, nella nostra era tutto questo è possibile e fattibile. Fate qualcosa che non vi toglie nulla ma anzi vi potrebbe arricchire anche solo moralmente: Andate a Votare.

mauryMAURY B: Per queste elezioni io come del resto ormai da sempre non voterò nessuno e nulla in particolare: nessuno mai mi ha convinto particolarmente. In un paese dove i comici fanno i politici e viceversa nessuno ha mai riscontrato la mia fiducia: abili e caparbi solo a promettere mille vantaggi e benesseri al popolo ignaro e ottuso nel momento di elezioni, ma conseguentemente smentiti dal loro furbo, subdolo e becero operato. È vero che la mia scheda nulla va alle maggioranze, ma è anche vero che non scegliamo di sicuro noi il corso e il destino degli eventi di una nazione. Credo ci sia qualcosa di decisamente più grande sopra di noi. I disegni politici finanziari sono decisi da altri individui. Non c’è ideologia di sinistra o destra onesta, pulita e praticata seriamente che lavori per il benessere comunitario. Ognuno a mio avviso si preoccupa del proprio tornaconto. Non mi fido di nessuno in particolare e sicuro se un giorno resterò senza un centesimo perdendo ogni cosa compreso il mio lavoro e mi trovassi per strada a dover elemosinare qualche centesimo, non sarà di certo la classe politica e i politicanti a preoccuparsi per me e ad offrirmi un misero pranzo prima di sospirare e abbandonare questa vita corroso dalla fame e straziato dal freddo.

domasanDOMASAN: Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale siamo un paese a sovranità limitata. Gli USA si sono installati sul nostro territorio con centinaia di basi NATO e con strutture di controllo quali Gladio, la P2, la mafia e il terrorismo, al fine di indirizzare la nostra vita politica e sociale. Da allora ci hanno detto che viviamo in democrazia. Da allora la nostra politica viene decisa a Washington. Da qualche anno abbiamo firmato il Trattato di Lisbona; esso mette la nostra costituzione, e quel poco che restava della nostra sovranità, nelle mani dell’Europa. Siamo obbligati a fare ciò che decidono a Bruxelles…che risponde a Washington… Ma può mai esistere democrazia quando tutti i mass media appartengono ad élite finanziarie ed industriali? Quando i programmi televisivi, le pubblicità, il cinema, ci bombardano con messaggi su come essere e come pensare? E può mai esistere il concetto stesso di democrazia? Quando la massa può essere manipolata ed indirizzata attraverso tecniche psicologiche di controllo, come spiegava Gustave Le Bon già nel 1895? Il mondo politico è teatro, ed i suoi rappresentanti sono attori. Decidi tu se votare e recitare così come comparsa nello spettacolo. Il potere, quello vero, occulto, non accetta consigli o interferenze dal popolo. E quello che ci ritroviamo adesso è particolarmente criminale e violento. “L’Impero non è mai cessato (Philip K. Dick, Valis)”.

soulceSOULCÈ: Molte volte mi è capitato di mettere delle ics controvoglia. Altre volte la voglia era ancora meno che non le ho messe affatto. Altre ancora mi sono trattenuto dallo scrivere -con la stessa penna delle ics, dentro la stessa bara di cartone- andateaffanculo, e altre volte ancora, invece, non mi sono trattenuto affatto. Tocca avere chiaro, però, il “perché” mettere la ics su un simbolo invece che su un altro, oppure il “perché” non metterla, o mandarli tutti quanti lì. Tocca leggere, informarsi, riflettere, tirare le proprie conclusioni e prendersi i meriti di un’intuizione giusta, e le responsabilità di un errore. Anche se ogni volta il rischio è lo stesso: che quelle di turno che ci affascinano rimangano solo belle parole. Ma da qualche parte si deve partire. E alla fine, pure le parole sono importanti. Prendi il rap, per esempio.

maxibMAXI B: Giorgio Gaber nel 2001 in una delle sue canzoni più note e riuscite, anticipando come spesso gli accadeva i tempi, si domandava cosa fossero la destra e la sinistra. Sono passati 12 anni e io di risposte soddisfacenti non ne ho ancora trovate.  Questa canzone di Gaber sopracitata, Destra Sinistra, è contenuta in un disco intitolato: La mia generazione ha perso. Ma vuoi vedere che anche la mia farà la stessa fine? Chiamatemi orgoglioso, ma non ci sto. A governare sono sempre gli stessi. I medesimi da millenni. Sempre e solo loro. Perché ci lamentiamo se poi li votiamo? E ancora peggio, perché se poi non andiamo a votare? Tutti a dare la colpa a tutti tranne che a noi stessi. Votare è un diritto e un dovere allo stesso tempo. Facciamolo. Non regaliamo il nostro pensiero e la nostra libertà. Non importa chi o cosa votiamo. Votiamo. Magari se vi va, provate a guardare oltre ai media tradizionali. La rete, le piazze e le università sono buone piattaforme tanto per citarne alcune. Personalmente non voglio più accontentarmi di scegliere tra una merda semi dura e una merda secca. Tanto la puzza è la stessa. Se proprio me la devo prendere con qualcuno che sia uno nuovo. Gli altri a casa! Gli anziani facciano i nonni non i politici. Dobbiamo cambiare mentalità. Abbiamo la memoria troppo corta. Fottere il prossimo è ancora il nostro sport preferito, peccato che non stiamo parlando di sesso. Fosse musica direi VOTA MAXI, ma visto che parliamo della nostra vita dico: VOTIAMO E FACCIAMOLO CON COSCIENZA.

chefragooCHEF RAGOO: Mi definisco anarchico da quando ho quattordici anni. Le istituzioni non hanno mai contribuito a fare in modo che io recedessi da questo punto di vista. Però sono anche una persona pratica e mi è chiaro che qualcuno in ogni caso governerà, quindi in quasi tutte le tornate elettorali ho espresso il mio voto “contro”, a tutela dei miei più basilari diritti e interessi. Maggiorenne nel 1990, quasi subito ho dovuto assistere alla istituzionalizzazione dei fascisti. Prima il congresso di Fiuggi, poi il lento assorbimento nel PDL. Quelli che quando mia madre era ventenne erano squadristi ora erano figure in giacca e cravatta pronte a governare. E ne hanno fatte di ogni, in buona compagnia di Forzitalioti e Lega. Ne hanno fatte di ogni soprattutto in termini di devastazione culturale, di politica trasformata in slogan vuoti e retorica populista. Hanno saccheggiato in lungo e in largo il paese e trasformato una barzelletta (la politica italiana) in una barzelletta ancor più brutta e conosciuta in tutto il mondo. Questo saccheggio ha oltretutto portato al nascere e affermarsi di formazioni ancor più fasciste e populiste, demagogia allo stato puro, il trionfo dell’idea che TUTTI A CASAAAA!!!! SVEGLIAAAA!!!, del caps lock ideologico, della risibile idea che essere giovani e incensurati sia garanzia di qualità. Come quelli che si appuntano alla maglia il vanto di essere straight edge a 14 anni, troppo comodo. Tutti i vecchi tossici e alcolisti prima erano giovani e non bevevano e non si drogavano. E pensare che io son cresciuto guardando a gente come Pertini e apprezzandone la rettitudine indiscutibile, anche quando c’era da dire cose impopolari o non condivisibili dal 100% dei cittadini, e l’esperienza sul campo, anche su quello di battaglia. Ora probabilmente lo chiamerebbero “casta” – magari con la k – e gli lancerebbero monetine. Questo disprezzo dei vecchi e questo indiscriminato confondere l’esperienza con l’attaccamento alla poltrona lo pagheremo, sulla lunga distanza. Voterò a sinistra, non so bene ancora quale parte. Ma le scelte non sono molte. Non ho mai amato i magistrati e la loro forma mentis, quindi Ingroia e i suoi sono fuori dal gioco, vorrei evitare di votare il PD e non ho granché fiducia nei vendoliani. Come sono messi i Marxisti Per Tabacci?

sandroneEKSPO: Dico in partenza che non voterò. I motivi sono vari. innanzitutto credo che la democrazia sia uno strumento inventato da chi detiene il potere, nato per darci l’ idea di avere voce in capitolo. se dovessi mettermi nei panni di chi ha intenzione di votare, onestamente non saprei chi scegliere, in quanto tutti i personaggi che ci propongono rappresentano l’ uno o l’ altro gruppo di potere e fanno tutti capo alle banche centrali, che a loro volta fanno capo a wall street. indicazioni da dare non ne ho, credo che ci sia davvero bisogno di uno sconvolgimento totale dello status quo, cosa che richiederebbe uno sforzo enorme e una buona dose di coraggio in tutta la società che possiamo definire il 99%…

diegohDON DIEGOH: Lungi da me dare un consiglio su chi votare. Con estrema schiettezza, peró, mi auguro che i trascorsi recenti abbiano definitivamente convinto tutti dell’importanza di mandare a casa un’intera classe politica. Non credo nei partiti di leadership, nè nella demagogia spicciola, quale che sia il suo colore politico. Credo che votare è uno (ma non l’unico) strumento per cambiare qualcosa in questo Paese. Per anni non ho dato il mio voto, ma questa volta voglio esprimere la mia preferenza perchè oltre al nostro c’è in ballo il futuro dei nostri figli. Facciamo in modo che non patiscano le nostre stesse sofferenze e apriamo gli occhi. Ultima cosa: se ne dicono tante in questi giorni convulsi e ognuno fa le sue promesse alla maniera di “offerte da commercianti in periodo di saldi”. Per non cascarci è necessario cercare le informazioni più oggettive sul sistema socio-economico italiano”

argentoDJ ARGENTO: Oggi si vota. Non sono così ingenuo da credere che le cose cambieranno radicalmente, ma un poco ci spero. Francamente rivedere la faccia di Silvio in giro mi mette ansia, e spero che il mio voto contribuisca a ribadire il concetto di base, ovvero che si deve togliere dalle palle. Il resto dei politici è scandalosamente accondiscendente e prevedibile, e tutte queste promesse rendono il tutto ancora più ridicolo e surreale. Che le cose devono cambiare è un fatto. Speriamo che diventi un fatto tangibile.
Pensateci e siate intelligenti. Il NON VOTO è inutile. Scegliete col cervello. Pace, e speriamo che le cose vadano per il meglio!

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Nicola Pirozzi



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