Il proibizionismo del tabacco
Il proibizionismo non è una soluzione, crea danni economici allo stato e ai consumatori, questi ultimi sottoposti anche ai rischi sulla salute. Inoltre il proibizionismo contribuisce ad ingrassare le casse della criminalità organizzata attraverso il proliferare del mercato nero.
Pochi ricordano un esperienza che gli italiani hanno vissuto, la proibizione del tabacco. Non è stata una particolarmente feroce perché non veniva da scelte ideologiche ma causata da uno sciopero dei lavoratori del Monopolio di Stato che erano contrari alla privatizzazione dell’azienda fino ad allora gestita dallo Stato. Il proibizionismo del tabacco è durato circa due mesi, dai primi giorni di novembre del 1992 quando sono cominciate a mancare le sigarette sugli scaffali dei tabaccai fino alla fine di dicembre dello stesso anno quando lentamente si è ritornati alla normalità.
Nonostante una durata di soli due mesi e la solidarietà con i consumatori che non venivano colpevolizzati come succede per le proibizioni di stampo ideologico, il proibizionismo del tabacco ha prodotto in questo breve periodo tutti gli effetti che denunciamo da anni. Ho raccolto molto materiale giornalistico dell’epoca, riporto una piccola selezione di titoli e piccoli stralci di articoli apparsi su Repubblica e Corriere della sera di quei giorni, a volte si stenta a credere che siano veri, a voi giudicare e buon divertimento.