Il progetto che può portare acqua potabile all’Africa è italiano e 100% ecologico
Secondo le stime dell’Onu 768milioni di persone nel mondo non hanno accesso continuo all’acqua potabile, ed ogni giorno 1400 bambnini sotto i cinque anni muoiono per patologie collegate alla mancanza di acqua. Un problema cronico, al quale pare non esserci soluzione. Ora una nuova tecnologia, completamente ecologica, si candida come possibile soluzione del problema, si chiama Warka Water ed è un progetto di un architetto italiano, Arturo Vittori, dello studio di Architecture and Vision.
OGNI GIORNO 25 LITRI DI ACQUA POTABILE ATTRAVERSO IL VAPORE ACQUEO. Il Warka Water è una struttura a forma di torre, alta circa 30 metri e larga 26 nel punto massimo. Secondo gli studi del suo inventore una sola di queste torri è in grado di raccogliere almeno 25 litri di acqua potabile al giorno raccogliendo il vapore acqueo presente nell’atmosfera. Il Warka Water è composto di due sezioni, entrambi costruibili utilizzando in massima parte elementi presenti sul luogo e materiali di scarto: lo scheletro esterno, semirigido, è formato da giunchi e bambù intrecciati, mentre internamente una rete costituita da nylon e fibre funge da impalcatura per raccogliere la condensazione del vapore acqueo. Materiali che rendono la costruzione della torre molto economica, se comparata con i pozzi, e veloce. Sono infatti sufficenti circa 500 dollari per ogni torre e per la sua realizzazione tecnica possono bastare 10 giorni avendo un team di quattro persone al lavoro. Inoltre non servono particolari competenze tecniche, di modo che con un breve corso di insegnamento, gli abitanti di un villaggio possono essere in grado di autocostruirlo ed insegnare ad altri come fare altrettanto.
LO SVILUPPO DEL PROGETTO AFFIDATO AL CROWFOUNDING. L’architetto Arturo Vittori ha avuto l’idea del Warka Water durante un viaggio in Etiopia, dopo aver visto le donne locali che facevano ore di cammino per andare a recuperare acqua in laghetti che, oltretutto, spesso erano inquinati da ecrementi e resti. L’idea della torre stessa è stato ispirato a un albero presente in loco, il Warka. Un albero gigante diffuso in Etiopia, che germoglia fichi ed è utilizzato come uno spazio di raccolta della comunità. Il progetto del Warka Water è stato studiato in tutti i dettagli per due anni, ed ora sta cercando finanziamenti per essere reso attuabile in concreto (servono circa 150.000 dollari per trasformare il progetto da prototipo a progetto vero). In mancanza di investitori convinti sul progetto (o scoraggiati dal fatto che non assicuri margini di profitto sufficienti) l’idea dell’inventore è quella di affidarsi alla rete con una campagna di crowfounding.